ZUZZURRO E GASPARE IN UN LIBRO (CON UN PO’ DI CINEMA)

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CCover-Io-sono-quello-senza-barba-300dpiCgas-e-zuz_I«Fin nelle più piccole cose avevamo gusti diversi: lui beveva acqua frizzante, io quella naturale. Le uniche cose su cui andavamo d’accordo erano il vino bianco, il whisky e i gialli ». Così Nino Formicola (in arte Gaspare) racconta in Io sono quello senza barba (Rizzoli) il suo sodalizio artistico (ma non solo) con Andrea Brambilla (in arte Zuzzurro), una storia incominciata nel 1976 e terminata un anno fa, con la morte di Andrea. Hanno fatto la storia della televisione (basterebbero due trasmissioni come Drive in ed Emilio), si sono buttati con successo nel teatro, ma c’è anche un po’ di cinema, con qualche episodio dolce-amaro. Come quando, sulla scia del film L’aereo più pazzo del mondo, ricevettero la proposta di scrivere (e interpretare con un sacco di altri comici) L’esercito più pazzo del mondo. Sul set si accorsero che il loro copione era stato completamente stravolto, litigarono col produttore, ma non ci fu niente da fare. Nino commenta mirabilmente nel libro: «Mi dicono che questo film era talmente schifoso che ormai è diventato un cult, perché ormai in Italia così funziona: quello che è schifoso, negli anni diventa un cult ». Nino confessa anche che rinunciarono ai film di Natale, i primi, quelli dagli incassi stratosferici. Cgas-e-zuz37_INaturalmente non vennero più chiamati. Ma c’è anche quella volta in cui Nino si accorse solo leggendolo sul giornale che Andrea stava per fare (da solo) Belle al bar, film di Alessandro Benvenuti… Oppure c’è il racconto della telefonata notturna da Los Angeles di un’innamoratissima Gianina Facio (splendida teleprotagonista di Emilio). Ha perso la testa per uno che…dice di fare il regista e che si chiama «Reed, no, forse Ridley, sì forse proprio Ridley Scott ». Ed è Nino che deve spiegarle chi è questo Scott. Con Alessandro Benvenuti poi Nino e Andrea riuscirono a lavorare insieme, in I miei più cari amici, «film difficile, poco commerciale, che purtroppo non ebbe un grande successo di pubblico ». Invece, i due raccolsero grandi riconoscimenti come doppiatori del film Disney Hercules (il miglior doppiaggio europeo secondo la stessa Disney). E anche il cachet fu ragguardevole. Uguale per tutti… ma di cinquantamila dollari (siamo nel 1997!).

Giacomo Airoldi