10 film imperdibili di Nino Manfredi a 100 anni dalla nascita

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A cavallo della tigre (Luigi Comencini, 1961)

Nino Manfredi a cavallo della tigre

Dopo le prime esperienze teatrali, il mancato avvocato Nino Manfredi (laureato in legge per accontentare la famiglia e poter poi intraprendere la carriera d’attore), esordisce al cinema nel 1949, e per dieci anni è un giovane caratterista, quasi sempre leggero, scelto comunque da molti dei migliori registi italiani degli anni Cinquanta, da Nanny Loy a Steno, Antonio Pietrangeli, Mauro Bolognini, ed è anche spalla di Paolo Ferrari nel film d’esordio di Franco Zeffirelli, la commedia romantica Camping. Il primo ruolo da protagonista è del 1960, L’impiegato di Gianni Puccini, film in cui inizia la sua vivisezione dell’italiano medio.

L’anno successivo sarà la volta della caustica commedia Le pillole di Ercole, di Luciano Salce. Ma la dimostrazione definitiva che il cinema italiano ha trovato un protagonista gliela offre Luigi Comencini. A cavallo della tigre è una commedia amara e feroce, un atto d’accusa nei confronti del sistema carcerario italiano, e soprattutto di quell’Italia che stava entrando nel boom lasciando indietro non poche persone, un’abitudine che il nostro BelPaese non avrebbe mai perso. Manfredi si confronta con altri due giovani attori che avevano già dimostrato un grande talento, Mario Adorf e Gian Maria Volonté.

Film magnifico, uno dei migliori di Comencini, ne fece un buon remake Carlo Mazzacurati, che colse in pieno il dolore e la crudele ironia della storia di questi quattro evasi che sognano di ricominciare lontano, ma che scopriranno di essere prigionieri di un’intera società malata.

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