Gli anni ruggenti (Luigi Zampa, 1962)
Luigi Zampa, insieme ad Antonio Pietrangeli, è uno dei registi più importanti di quell’epoca d’oro del cinema italiano. Entrambi avevano colto l’essenza stessa dell’italiano, grandi osservatori della realtà e della contemporaneità, senza però mai dimenticare la Storia recente. Gli Anni ruggenti è una satira non sul Ventennio fascista, ma sulle interazioni sociali che in Italia vengono catalogate come retaggio culturale, e non come reato come giustamente si dovrebbe.
Manfredi interpreta Omero Battifiori, un giovane assicuratore che viene scambiato per un gerarca fascista inviato da Roma nel paesino pugliese di Gioiavallata per valutare l’operato della giunta locale. Zampa tratteggia un atto d’accusa nei confronti degli italiani, non solo per ciò che è stato, ma anche e soprattutto per ciò che sarebbe rimasto.
Gli anni ruggenti è un film di feroce cattiveria, in cui Manfredi offre una delle sue migliori interpretazioni dell’intera carriera, come dimostra la struggente scena finale, in cui piange per un paese che non è in grado di proteggere chi ne ha realmente bisogno.
