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Un uomo tranquillo

Un uomo tranquillo

Il classico di John Ford del 1952 è il personale omaggio di uno dei più grandi cineasti della storia del cinema alla terra delle sue origini. I genitori di Ford erano infatti due emigrati irlandesi arrivati negli Stati Uniti nel 1872, il padre da Spinnal, nella contea di Galway, e la madre dall’isola di Inis Mòr.

La storia del pugile Sean Thorton, che dopo avere ucciso accidentalmente un avversario sul ring decide di ritirarsi nella sua terra d’origine, è una sintesi perfetta dell’Irlanda da cartolina, tutta muretti a secco, prati e verdi colline e pub di campagna con pinte di birra calda. Non come sarebbe piaciuto a un americano degli anni Cinquanta, ma come piaceva a John Ford, l’uomo che faceva western e che è sempre stato bravissimo a raccontare la leggenda. In questo caso, raccontandola a se stesso, immaginando una pensione che sapeva non sarebbe mai arrivata, perché il cinema è un male incurabile e non prevede il ritiro dal ring.

In ogni caso, Un uomo tranquillo è una delle più grandi commedie romantiche della storia del cinema, e uno dei film preferiti di Steven Spielberg, che lo cita in una delle scene più belle di E.T.

Pinte da bere durante il film: numero imprecisato da 10 a infinito