A Quiet Place: Giorno 1, la recensione del prequel della saga

Con il terzo film si torna alle origini della storia iniziata nel 2018

0
A quiet place giorno 1

Tornano gli alieni non vedenti creati da Bryan Woods e Scott Beck (65 – Fuga dalla terra e il prossimo intrigante Heretic con Hugh Grant), portati al cinema nel 2018 da John Krasinski nel primo film di quello che è ormai diventato un vero e proprio franchise. Soprattutto con l’arrivo di questo nuovo A Quiet Place: Giorno 1, prequel che racconta come tutto è iniziato e che trovate al cinema a partire dal 27 giugno, distribuito da Eagle Pictures. Diretto dal Michael Sarnoski del sorprendente Pig, questo sci-fi thriller devia dalla direttrice scelta per i primi due, interpretati dalla coppia Emily Blunt & John Krasinski e si affida a Lupita Nyong’o, affiancata da Joseph Quinn in un cast completato da Alex Wolff e da Djimon Hounsou, che torna dopo la partecipazione al sequel del 2020.

LEGGI ANCHE: A Quiet Place: Giorno 1, il trailer e la data di uscita del prequel della saga

IL FATTO:

Malata terminale e ricoverata in un hospice Upstate, la giovane Sam (Lupita Nyong’o) è in visita a New York con alcuni degenti della struttura per assistere a uno spettacolo, quando si scatena l’imponderabile. Nelle strade si scatena il panico e l’esercito interviene per cercare di evitare danni peggiori, ma invano, visto che nemmeno loro sembrano in grado di opporsi all’arrivo di una specie aliena che minaccia l’umanità.

Intrappolata sotto una macchina con il suo gatto Frodo, Sam viene salvata da uno sconosciuto di nome Eric (Joseph Quinn) e con un altro sconosciuto (Djimon Hounsou) e si nascondono dove sperano di non essere scoperti, ma non tutti sembrano capaci di evitare rischi e di restare in perfetto silenzio, visto che il minimo rumore o suono attira gli alieni e scatena la loro furia sanguinaria. Come resistere? In quale mondo e quale prezzo? I pochi disperati sopravvissuti dovranno ora cercare di superare la trasformazione del proprio mondo, adattarsi e scegliere cosa davvero conta per loro.

A quiet place giorno 1

L’OPINIONE:

Dopo un primo film sorprendente, e un secondo per il quale si era trovata una chiave interessante per sviluppare la sospensione con cui si era chiuso il precedente, forse la possibilità di un prequel si poteva sfruttare diversamente, quanto meno nell’ambito di una trilogia (che da tempo attende il terzo capitolo vero e proprio annunciato da Krasinski, che dovremmo vedere nel 2025). Sensato svincolarsi da ogni obbligo narrativo in quello che viene volutamente definito un prequel/spin-off, e che si presenta come standalone, per quanto appaia riduttivo limitarsi a farne una drammatica elegia nostalgico-romantica sul senso della vita e sulle priorità di ciascuno nel momento dei bilanci finali.

Non che ci si aspettasse un action o uno sci-fi particolarmente originale, ma è un peccato ritrovare un alieno come quello protagonista senza che aggiungere nulla alla sua caratterizzazione, anzi. E con delle scelte fotografiche che inevitabilmente rimandano ad altri più famosi precedenti, da 1997: Fuga da New York e Cloverfield, per l’ambientazione, al I Am Legend richiamato dal’insistita immagine della protagonista e del suo gatto in una New York distrutta come era quella del film in cui Will Smith era accompagnato dall’inseparabile cane.

Più di quello, purtroppo, l’irresistibile felino stavolta sembra essere in scena solo per confermare lo status di esseri superiori della sua specie, e la bontà della pet therapy in generale, a costo di forzare ogni situazione attraversata insieme ai due viaggiatori solitari, con una crescente – quanto superflua – inverosimiglianza, che porrà una sfida esagerata alla sospensione dell’incredulità di chiunque.

A fare la differenza con la maggior parte dei succitati, e forse unico elemento distintivo di questo capitolo rispetto ai due film precedenti, l’elemento sentimentale offerto dal dramma di Lupita Nyong’o, malata terminale determinata a resistere al male come agli invasori, ma soprattutto a scegliere autonomamente le proprie priorità e il senso da dare alla propria vita, e alla propria morte. Una autodeterminazione e un potere che forse non le avrebbe permesso la degenza in un hospice, sul quale (come sul quel senso di impotenza che molti hanno provato o provano nel doverci avere a che fare) la nostra si prende una piccola rivincita.

La vera sfida che il film offre allo spettatore medio moderno, sarà quella di riuscire a vederlo in sala senza maleducati o mangiatori di nachos, che potrebbero rovinare l’atmosfera di tensione, di silenzio, di morte che lo schermo emana sin dal primo momento e che in qualche maniera è l’elemento di maggior coinvolgimento di questa storia. Un coinvolgimento quasi irrazionale, istintivo, che vi terrà col fiato sospeso ben oltre i meriti della vicenda, che – vista la sensazione di occasione perduta di questo prequel – potrà continuare ripartendo dalla premessa già citata e vista, sempre valida, anche per quanti usciranno dal cinema delusi dalla saga.

LEGGI ANCHE: La sfida del silenzio di A Quiet Place II nel video della challenge in camera anecoica

SE VI È PIACIUTO A QUIET PLACE: GIORNO 1, GUARDATE ANCHE…

A Quiet Place, il primo ancor più che il secondo, per fare pace con il franchise e per ricordavi il buono che ci ha regalato. Per il resto, con i vari – già citati – I Am Legend, 1997: fuga da New York o Cloverfield, nei quali divertirvi a trovare punti in comune con questo, vale la pena recuperare il Bird Box di Susanne Bier, per godere dello sconfinamento nel genere di una regista Premio Oscar generalmente a esso estranea e di una diversa lettura

 

A quiet place giorno 1

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
a-quiet-place-giorno-1-la-recensione-del-prequel-della-sagaA Quiet Place: Day One, Usa, 2024. Regia: Michael Sarnoski. Con: Lupita Nyong'o, Joseph Quinn, Alex Wolff, Djimon Hounsou. Durata: 1h e 40'. Distribuzione: Eagle Pictures. Uscita: 27 giugno 2024