Adamo Dionisi, il ricordo dei colleghi. Castellitto: «il suo talento non pretendeva applausi»

I funerali a Chiesa di Santa Maria in Trastevere per salutare l'ultima volta l'attore scomparso

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Adamo Dionisi

Un bagno di folla ha salutato per l’ultima volta questa mattina Adamo Dionisi, l’ex ultrà e attore morto domenica scorsa all’età di 59 anni per una malattia. Ai funerali, celebrati alla Chiesa di Santa Maria in Trastevere, tanti colleghi e tifosi Ultras della Lazio, di cui Dionisi era stato leader.

Alessandro Borghi, tra i più commossi, insieme a Valerio MastandreaFrancesco MontanariVinicio Marchioni, il cantante Er Piotta (autore delle musiche di Suburra), Sergio Castellitto e suo figlio Pietro che aveva lavorato con Dionisi nel suo ultimo film Enea. Lo stesso Pietro aveva omaggiato Dionisi qualche ora prima con un video postato sul suo profilo Instagram, accompagnato da questo messaggio:  Adamo Dionisi

È stato il più grande attore con cui abbia mai lavorato. Non c’era atto né parola che passando da lui non trovasse piena dignità. Aveva il ritmo nel respiro, e sapeva raggiungere il dolore col minor fiato possibile. La strada verso l’emozione era in lui sempre dritta, per questo era così “naturale”. E il suo talento non pretendeva applausi, per questo era così “vero”. Il narcisismo è da viziati. E Adamo non era viziato. Ogni suo gesto era una parabola, come quando prima di cominciare a parlare, per un attimo, guardava il soffitto con grazia e dolcezza. Forse perché i ricordi erano troppi, o forse perché la fatica è donna.
Nel rammarico di un artista che avrebbe meritato di più, muore la nostra innocenza.
Nell’esempio di una vita che si scompone fino alla genesi di un enorme talento, vive il suo trionfo. Per Adamo.

 

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Ai funerali di Adamo Dionisi anche Mirko Frezza, che ai microfoni di Repubblica ha omaggiato così l’amico: “Adamo era uno che si è sostituito alle istituzioni. Lavorava con i ragazzi, per le scuole con la mia associazione. Io devo tutto ad Adamo e ad Alessandro Borghi che mi hanno dato una seconda possibilità nel mondo nello spettacolo. Adamo era malato, ma se lo è tenuto per se. Quando siamo feriti ci nascondiamo come gli elefanti. Ad Adamo non piaceva la compassione. Ma una cosa lo aveva ferito. Scrissero che nel 2017 era stato arrestato per aver picchiato una donna. Non era vero. Lui è stato assolto con formula piena per questa cosa che poi ha pesato sulla sua carriera”.