Addio a Juan Carlos Tabío, regista cubano di “Fragola e cioccolato” e “Guantanamera”

Juan Carlos Tabío è stato uno dei primi registi cubani toccare temi LGBT a Cuba, il paese dove è nato e cresciuto.

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Si è spento all’età di 77 anni a L’Avana il regista e sceneggiatore cubano Juan Carlos Tabío.

L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Istituto cubano dell’arte e dell’industria cinematografiche, che nel 2014 gli aveva assegnato il Premio Nazionale del Cinema. Juan Carlos Tabío è coautore con Tomás Gutiérrez Alea di due film considerati dei classici del cinema cubano: Fragola e cioccolato (1993), Orso d’argento Gran premio della giuria al Festival di Berlino e candidato all’Oscar come miglior film straniero, che racconta la difficile situazione degli omosessuali a Cuba alla fine degli anni ’70 e Guantanamera (1995), ritratto divertente e scanzonato della realtà cubana, presentato in concorso alla 52a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Tabío ha usato la commedia per narrare la dura realtà di Cuba nel cosiddetto “Periodo speciale”, quando il Paese era segnato dalla crisi economica generata dopo la caduta dell’Unione Sovietica nel 1991. Nella sua più celebre pellicola, Fragola e cioccolato (Fresa y chocolate), diretta insieme a Gutiérrez Alea, ha affrontato un tema fino ad allora tabù sull’isola di Fidel Castro: l’amicizia tra un giovane comunista (David) e un intellettuale gay (Diego). Nel 2011 Tabío aveva lavorato al progetto del lungometraggio ad episodi Sette giorni a L’Avana, con Benicio del Toro, il regista spagnolo Julio Medem, il francese Laurent Cantet, l’argentino Pablo Trapero, il palestinese Elia Suleiman e Gaspar Noé. Per anni Tabío ha insegnato regia e sceneggiatura in diversi centri, come la Scuola Internazionale del Cinema e Tv di San Antonio de los Baños, e ha impartito corsi in diversi paesi centroamericani.