Oltre due decenni dopo l’Oscar per Il pianista (lo vinse all’età di 29 anni, diventando l’attore più giovane ad aggiudicarselo in quella categoria) Adrien Brody torna a vincere un grande premio, sempre per una storia legata all’Olocausto. Il Golden Globe come miglior attore per un film drammatico va infatti a lui per The Brutalist, film di Brady Corbet in cui Brody è un sopravvissuto ebreo e celebre architetto ungherese che, nel corso di decenni, nell’America del dopoguerra, cade preda di un mecenate tossico e dispotico.
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“Ho molto da dire. Cercherò di essere breve” ha detto Brody nel ritirare il premio. “Il cuore di The Brutalist sta nella capacità umana di creare, quindi sarei negligente se non riconoscessi i miei colleghi nominati. Daniel, Colman, Timmy, Sebastian, Sebastian, Ralph. Avete davvero raggiunto livelli altissimi con il vostro lavoro e siete una vera e propria fonte di ispirazione per me”.
“A Brady e Mona, grazie per avermi dato le ali. Grazie per avermi permesso di essere una piccola parte della costruzione di questo trionfo e di questo monumento all’umanità e alle arti”. E continua: “Al mio cast e alla troupe, a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo film, a questo sforzo collaborativo, lo condivido con tutti voi. Ai miei amici e al team di CAA e A24, grazie per avermi sostenuto in questo viaggio. A mia madre e mio padre, che sono qui stasera. Mi sostenete sempre. Spesso attribuisco a mia madre l’influenza che ha avuto su di me come artista, ma papà, tu sei il fondamento di questa famiglia e tutto l’amore che ho ricevuto torna a te”.
CONGRATULATIONS, Adrien Brody! Let’s hear it for your #GoldenGlobes win for Best Male Actor – Motion Picture – Drama in The Brutalist! 🙌 pic.twitter.com/pTnKOxOVhu
— Golden Globes (@goldenglobes) January 6, 2025
“Alla mia bellissima e incredibile compagna, Georgina. La tua generosità di spirito, la tua resilienza, la tua immensa creatività sono un promemoria quotidiano di come essere. Non sarei qui davanti a te se non fosse per te. C’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui ho pensato che questo momento non mi sarebbe mai più stato concesso, quindi grazie.
“Questa storia e il viaggio del personaggio ricordano molto il viaggio di mia madre e dei miei antenati, che sono fuggiti dalla guerra e sono arrivati in questo grande Paese. Devo molto a mia madre e ai miei nonni per il loro sacrificio, e anche se non so come esprimere tutte le sfide che avete affrontato e vissuto, e le molte persone che hanno lottato per immigrare in questo Paese, spero che questo lavoro riesca a sollevarvi un po’ e a darvi voce. Conserverò questo momento per sempre”. Adrien Brody