Sono trascorsi 10 mesi dalla sparatoria sul set di Rust che è costata la vita alla direttrice della fotografia Halyna Hutchins e le cose per Alec Baldwin, indagato per aver premuto il grilletto, continuano ad essere molto difficili.
L’attore 64enne è tornato a parlare dell’accaduto (di cui si professa innocente) in una nuova intervista alla Cnn, in cui ha spiegato come lo stress scaturito dall’intera situazione gli abbia «levato anni di vita», oltre a numerose occasioni di lavoro. Baldwin ha dichiarato di aver perso cinque posti di lavoro dopo le riprese di Rust e che avrebbe lasciato il mondo del cinema se non fosse stato per il sostegno della moglie, Hilaria Baldwin, che aspetta il settimo figlio in autunno.
“Sono stato licenziato da un altro lavoro qualche giorno fa“, ha detto l’attore. “Ero pronto per andare sul set, saltare su un aereo… Ho parlato con questi ragazzi per mesi e ieri mi hanno detto che non volevamo più fare il film con me…”.
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E continua: “Lo stress che mi ha causato e mi sta causando questa vicenda mi ha tolto anni di vita (…) C’è un mucchio di gente che mi attacca senza conoscere i fatti. Se non avessi mia moglie, non so dove sarei in questo momento… Se non avessi lei, probabilmente mi sarei licenziato, mi sarei ritirato, me ne sarei andato, venduto tutto ciò che possedevo, preso una casa in mezzo al nulla e trovato qualcos’altro da fare, tipo vendere immobili“.
Nel frattempo, le riprese di Rust sono state sospese e il futuro del film rimane incerto. Baldwin afferma di aver fatto di tutto per cercare di completare le riprese nel tentativo di fornire un potenziale ricavo alla famiglia Hutchins (figlio e marito) che ha fatto causa alla società di produzione, con Baldwin citato tra i convenuti.
“Si parla di finire il film per onorare Halyna e io sono d’accordo, è fantastico – ha detto Baldwin. – Ma la cosa più importante è che vorremmo mettere i soldi in tasca al figlio.”
Se e quando tornerà su un set cinematografico o televisivo, Baldwin dice che non lavorerà più con armi vere.
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