Alex Proyas torna alla regia, con un Robot Movie tratto da un classico sci-fi

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Rossum’s Universal Robots

Che sia uno degli effetti delle celebrazioni per i 30 anni de Il corvo (riportato sullo schermo dal Rupert Sanders nel deludente remake a breve in sala) poco importa, l’importante è che dopo annunci e possibilità finalmente Alex Proyas ha firmato per tornare alla regia, con un nuovo film. Nel quale si confronterà con un vero classico del genere sci-fi, un Robot Movie ispirato al “Rossum’s Universal Robots” di Karel Čapek datato 1920 – di recente sfruttato anche dalla graphic novel illustrata da Katerina Cupova – e intitolato R.U.R..

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Dopo Dark City, Io, robot, Segnali dal futuro e a quasi dieci anni dal Razzie per Gods of Egypt, un’occasione interessante per risollevare le proprie azioni e per riportare in auge il testo che per primo introdusse il termine “robot” nel nostro immaginario collettivo (merito poco riconosciuto a un nominato per sette volte al Premio Nobel per la Letteratura).

In attesa che Proyas si decida a sviluppare uno tra i tanti progetti in sospeso associati al suo nome (da Crying Ground e Heaven, a Joe Golem and the Drowning City e Mommie, fino all’horror Sister Darkness di cui parlammo) o di distribuire il cortometraggio Dark Sister, dato per completato, aspettiamo dunque di vedere questo adattamento. Del quale il regista risulta anche come sceneggiatore e dove troveremo Mallory Jansen (Agents of S.H.I.E.L.D.) nei panni della protagonista, affiancata da Anthony LaPaglia (Lantana) e Lindsay Farris (Ash vs Evil Dead), sul set australiano dove la produzione inizierà il 21 ottobre.

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Questa la presentazione del libro da parte di Marsilio Editore:

Una Utopia planetaria che coinvolge il destino dell’intera umanità, propone una riflessione sulle paure ancestrali che l’uomo del xx secolo prova di fronte alla rapidità senza precedenti con cui il progresso scientifico avanza. La creazione di un uomo artificiale, il suo sfruttamento nel mercato del lavoro e perfino lo scoppio di guerre distruttive sono all’epoca temi già noti; la grande novità del dramma tragicomico di Karel Čapek consiste nel ridurre al minimo la distanza tra creatura artificiale e umana. Il robot è un operaio artificiale non meccanico, è una replica semplificata dell’uomo: nelle intenzioni dell’autore R.U.R. è un grido d’allarme, «un ammonimento alla società tecnologica, perché si avveda in tempo del baratro in cui sta precipitando». Sarà invece l’aspetto spettacolare e drammatico della lotta tra uomini e robot a catturare l’attenzione degli spettatori e a inaugurare un filone che avrà grande successo letterario e cinematografico lungo il Novecento.

 

R.U.R., trama

Helena visita la fabbrica isolana dei Robot Universali di Rossum per emancipare i robot dallo sfruttamento capitalistico, con risultati catastrofici.