Armie Hammer ha rotto il silenzio e, dopo due anni dalle accuse di violenza sessuale, ha rilascia la prima intervista a Air Mail, ripercorrendo la sua vita tra traumi dell’infanzia, abusi subiti e i pensieri suicidi.
La carriera e la vita privata dell’attore di Chiamami col tuo nome e Rebecca sono da tempo al centro di un bufera mediatica dopo che sono stati rivelati presunti messaggi a diverse donne in cui riportava fantasie su stupri e cannibalismo.
LEGGI ANCHE: Armie Hammer ricoverato per risolvere i suoi problemi di dipendenza da alcol sesso e droga
Lo scorso anno l’attore decise di entrare in rehab per risolvere i suoi problemi di droga, sesso e alcool e per cercare di rimettersi in sesto. Nell’intervista di ieri l’attore ha dichiarato che a 13 anni un pastore della chiesa che frequentava con la famiglia ha abusato di lui:
«Mi ha introdotto alla sessualità in un modo che sfuggiva completamente al mio controllo. Non avevo alcun potere. E da allora ho deciso di voler il controllo nelle questioni legate al sesso».
L’attore ha ammesso anche di aver pensato al suicidio:
«Mi sono messo a camminare sulla spiaggia e a nuotare nell’oceano il più lontano possibile dalla riva sperando di annegare, essere colpito da una barca o mangiato da uno squalo. Poi ho realizzato che i miei figli erano ancora sulla riva, e non potevo fargli una cosa del genere».