I cambiamenti apportati ieri nel calendario delle uscite della Disney hanno creato la giusta dose di chiacchiericcio, capace di accendere nuove discussioni. Se da una parte poco sorprende il posticipo della data d’uscita di Black Widow da maggio a luglio, più sostanziale è stato apprendere dell’uscita doppia ‘sala-streaming’ che coinvolgerà sia il cinecomic Marvel, sia Cruella, mentre Luca salterà direttamente i cinema per approdare su Disney+. Ma tra le notizie diffuse da Disney ce n’è un’altra che non è passata inosservata: Assassinio sul Nilo rimandato a febbraio 2022.
Un film molto poco fortunato
La seconda fatica di Kenneth Branagh tratta dai romanzi di Agatha Christie sta avendo un percorso assurdamente travagliato. Prodotto inizialmente dalla 20th Century Studios con un budget di 90 milioni, il film è passato in mano alla Disney in seguito alla fusione. Già rinviato per motivi antecedenti alla pandemia da novembre 2019 a dicembre 2019, ha poi subìto una serie di posticipi dovuti al dilagare del virus: dal 23 ottobre 2020 al 18 dicembre 2020, per poi slittare al 17 settembre 2021 e infine, all’ultima data annunciata proprio ieri, l’11 febbraio 2022. Nel marasma delle difficoltà create dal Covid, se n’è aggiunta un’altra gigantesca, stavolta esterna: il caso Armie Hammer.
Come noto, l’attore è stato travolto negli ultimi mesi da pesanti scandali che ne stanno rovinando sempre di più la reputazione, tra le presunte accuse di cannibalismo, chat perverse, video sotto l’effetto di stupefacenti e, in ultimo, le recenti denunce per molestie sessuali per le quali è attualmente sotto indagine. Se processato e ritenuto colpevole, l’attore di Chiamami col tuo nome potrebbe anche essere incarcerato. Essendo il suo personaggio tra i protagonisti principali di Assassinio sul Nilo (tra l’altro coinvolto in un triangolo amoroso con i personaggi di Gal Gadot e Emma Mackey), alla luce di quest’ennesimo posticipo sorge spontaneo chiedersi quanto lo scandalo che lo ha coinvolto influirà sulla pellicola.
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Kevin Spacey 2.0?
La nuova data d’uscita fornisce alla Disney circa un anno di tempo per ripensare a qualsiasi forma di campagna di marketing, sempre che il film si attenga al quel calendario. Secondo quanto riportato da Deadline, sembra che la Disney non sia intenzionata a imitare quanto fatto nel 2017 a Kevin Spacey nel film Tutti i soldi del mondo. In quell’occasione, per chi non lo sapesse, la Sony e il regista Ridley Scott hanno deciso all’ultimo di sostituire Spacey con Christopher Plummer e rigirare tutte le scene con lui poche settimane prima dell’uscita nelle sale. Una soluzione che per Assassino sul Nilo sembra alquanto difficile, visto l’ensemble notevole del film e le caratteristiche corali della storia.
Insomma, una bella gatta da pelare. In cuor nostro speriamo che la situazione di Hammer si chiarisca al più presto e che il destino di Assassino sul Nilo non sia così compromesso come, purtroppo, pare essere.