E’ dal 2018 che si parla di realizzare un vero e proprio biopic sull’artista deceduta nel 2011, ma dopo l’Amy del 2015 il progetto su Amy Winehouse non sembrava riuscire ad andare avanti. A sbloccare la situazione potrebbe essere l’ingresso di Sam Taylor-Johnson, come regista di quello che si intitolerà Back To Black, dal titolo del secondo album dell’artista.
LEGGI ANCHE: Amy Winehouse, si lavora al Biopic più personale sulla cantante
Nelle mani della regista di Cinquanta sfumature di grigio e Nowhere Boy, il film potrebbe a questo punto decollare, e arrivare nelle sale nel 2024. Grazie anche al supporto e al coinvolgimento della famiglia Winehouse, che anni fa confermò l’accordo multimilionario con Studiocanal e co-prodotto da Debra Hayward, Tracey Seaward e Alison Owen (che avrebbe dovuto dirigere).
Dopo aver a lungo contestato il progetto, i cui responsabili erano accusati di non aver avuto contatti né con la famiglia né con l’etichetta discografica della ragazza, la Universal, Mitch Winehouse, il padre, all’epoca disse che la storia avrebbe presentato al pubblico la vera Amy. Evidentemente quella raccontata dal libro di Daphne Barak “Saving Amy“, sul quale è basata la sceneggiatura di Matt Greenhalgh.
LEGGI ANCHE: Amy Winehouse, in arrivo un nuovo docufilm sulla sua vita a 10 anni dalla scomparsa
Dopo l’Amy di Asif Kapadia del 2015 – poco apprezzato dal suddetto Mitch – e il doc televisivo della BBC del 2021, Reclaiming Amy (nel quale apparivano lui e la moglie Janis), Back To Black segna il secondo tentativo di realizzare un film biografico sulla cantante, dopo progetto abbandonato del 2015 – per Pitchfork – che doveva vedere Noomi Rapace nei panni della Winehouse, e che sarebbe stato diretto dalla regista irlandese Kristen Sheridan.
