Bassifondi, tutto sul film di Trash Secco e i D’innocenzo stasera in tv
I due gemelli sono co-sceneggiatori di un'odissea nella Roma meno vista
I due gemelli sono co-sceneggiatori di un'odissea nella Roma meno vista
Come raccontò all’epoca il regista, la scelta degli sceneggiatori (i fratelli D’Innocenzo, appunto), fu quella di “rimanere costantemente, quasi ossessivamente, concentrati sui due protagonisti, senza staccare mai gli occhi da loro, quasi che i personaggi che gli orbitano attorno fossero oggetti – più che persone – con i quali i due si scontrano, che urtano, contro cui rimbalzano, tornando però sempre sui propri passi, rientrando nel proprio percorso tortuoso verso la morte“.
“La sceneggiatura era una poesia”, aveva poi aggiunto durante la conferenza stampa del Festival, a Roma, rendendo merito agli amici Fabio e Damiano e alla loro “capacità di parlare per immagini, per suggestioni“.
Francesco Pividori, in arte Trash Secco, nato a Roma nel 1989, è da sempre artista poliedrico, capace di spaziare dalla pittura alla regia e non solo. Noto come videomaker – e direttore artistico per artisti musicali come Achille Lauro, Marracash e Noyz Narcos – nel 2012 crea la sua prima opera indipendente, uno scioccante mockumentary divenuto virale sul web, Nefasto: er mostro de zona. Ma sono molte le segnalazioni e le manifestazioni del suo estro che lo stesso promuove e presenta online, soprattutto attraverso il proprio account Instagram.
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“Quella raccontata in Bassifondi è una storia d’amore fuori dagli schemi – aveva detto Francesco Pividori, – un amore fraterno fatto di indissolubile dipendenza affettiva l’uno dall’altro; una coesione d’intenti fatta di autolesionismo e nichilismo che porterà i protagonisti ad affondare sempre più, dalla civiltà fatta di palazzi fino allo sprofondare negli abissi del proprio IO – il torbido fiume, la triste coscienza di se stessi e dell’unica cosa di cui possono essere fieri i nostri due senzatetto che fanno da protagonisti: l’unica cosa che possiedono sono proprio loro due, e la loro relazione morbosa“.
Molti gli artisti che hanno contribuito con le loro opere d’arte al film, in vario modo, tutti citati nei titoli di coda, dallo stesso Gabriele Silli e – come detto – Trash Secco a Claudio Montuori (Uomo uccello), Leonardo Crudi, Elia Marra, JBrock e Lo Renzo (Mipippofranco).
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