Belli e brutti, quanti attori non abbastanza – o troppo – carini per Hollywood

Oltre a Andrew Garfield, tanti i nomi eccellenti

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Di recente Andrew Garfield ha ricordato una delle sue più grandi delusioni professionali, e forse non solo, legata a un provino del 2006 per un film che lo aveva ossessionato perché convinto potesse essere fondamentale per la sua carriera a venire. «Non sei abbastanza carino», fu il motivo della bocciatura, come ha rivelato pochi giorni fa, ma l’ex Amazing Spider-Man (oggi su Netflix con Tick, Tick… Boom!) non è stato il solo a vivere una tale paradossale esperienza. Nell’elenco degli attori e delle attrici valutati non abbastanza – o troppo – carini da Hollywood troviamo infatti nomi che davvero non ci si aspetterebbe…

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A partire da quelli di Kate Beckinsale e Meryl Streep. La Selene di Underworld aveva rischiato di non partecipare al Pearl Harbor del 2001 perché ritenuta meno attraente di quel che Michael Bay voleva fosse la sua Evelyn (l’attrice “non era bionda e le sue tette non erano più grandi della testa”), e quindi costretta a una rigida dieta. Mentre la splendida vincitrice di tre Premi Oscar venne addirittura definita “troppo brutta” da Dino De Laurentiis, che per il suo King Kong le preferì Jessica Lange.

Esperienze simili a quelle di Mark Webber (L’amore giovane, Hollywood Ending), che si sentì “degradato” dopo esser stato respinto al provino del pilot di Stumptown, e Aidan Turner (Leonardo, Lo Hobbit), che avremmo potuto non vedere mai nel suo Poldark. Ma soprattutto di Minnie Driver, poco “hot” per la Skylar di Will Hunting – Genio ribelle. Fu la stessa attrice ha svelare poi come fosse stato Harvey Weinstein a definirla in tal modo, per fortuna senza influenzare la scelta di Ben Affleck, Matt Damon e Gus Van Sant, che lottarono per averla con loro.

Minnie Driver in Will Hunting - Genio ribelle
Minnie Driver in Will Hunting – Genio ribelle

Di segno opposto i problemi di Hugh Grant e un ricco gruppetto di attrici molto amate dai fan, anche per la loro bellezza, considerate “troppo” per dei ruoli che necessitavano interpreti meno “appariscenti”, almeno secondo registi e produttori. Nel caso del primo, fu Richard Curtis a tentare di ostacolare “con ogni mezzo in suo potere” la sua partecipazione al cult Quattro matrimoni e un funerale, ma anche Jennifer Lawrence (che puntò su occhiaie, stanchezza e l’assenza di trucco per essere in Un gelido inverno del 2010), Jessica Biel (la “più sexy” del 2005) o Scarlett Johansson (che dopo un provino ineccepibile venne scartata da David Fincher per Millennium) ci sono passate.

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“Non volevano vedermi, pensavano la mia immagine fosse troppo glam”, ha raccontato Emmy Rossum parlando del casting di Shameless, più o meno come Melissa De Sousa che ai provini di Hustle & Flow – Il colore della musica fu costretta a pregare di essere ascoltata, ma alla quale venne poi preferita Paula Jai Parker. Alison Brie sostenne l’audizione per Glow in tuta e con i capelli legati per dimostrarsi “meno convenzionale”, e persino Keira Knightley dovette faticare per convincere Joe Wright, deluso dal trovarla “carina” nel loro incontro prima del suo Orgoglio e pregiudizio del 2005.