Blonde, il biopic su Marilyn Monroe di Ana De Armas sarà vietato ai minori

E' il regista Andrew Dominik a confermarlo, contrattaccando

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Ana de Armas in Blonde

Al centro di fake news o bocciato ancor prima di vederne una inquadratura, il biopic su Marilyn Monroe diretto da Andrew Dominik e interpretato da una trasformata Ana De Armas ha sicuramente avuto una genesi e una gestazione piuttosto faticose. Con l’avvicinarsi dell’uscita su Netflix del suo Blonde, però, è lo stesso regista a ribadire che si tratterà di un film ‘vietato ai minori’ e a contrattaccare.

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Il film sarebbe tra i pochissimi ‘marchiati’ dal rating di NC-17 (“not considered suitable for children under the age of 17 to watch because it contains sex or violence“) tra tutti quelli di Netflix. E forse anche per questo – da subito – la piattaforma di streaming non è sembrata mai particolarmente ben disposta nei confronti del progetto.

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Arrivando al punto di affiancare al regista la montatrice di Manchester By The Sea e Tenet, Jennifer Lame, perché “contenesse gli eccessi del film”. Una scelta, che insieme alle polemiche dei più sulla censura subita e a certe promesse ricevute, ha fatto sbottare Dominik, intervistato da Screen Daily:

“Netflix aveva detto che avrebbe fatto uscire il film nei cinema per otto mesi prima di distribuirlo sulla piattaforma – ha dichiarato. – E’ un film su Marilyn Monroe vietato ai minori, grosso modo quel che volete, no? È un film impegnativo. Se al pubblico non piace, è un fottuto problema del pubblico. Non si candida a una carica pubblica”.

Discusso anche per le voci della necessità di procedere ad ADR (Automated Dialogue Replacement) – sostanzialmente un doppiaggio realizzato in post-produzione – da parte della stessa protagonista, di origine cubana, che lo stesso Dominik aveva detto di aver cercato di far “suonare americana”, il film era stato persino ritirato dalla Mostra del Cinema di Venezia all’ultimo minuto.

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Ora, si spera in un inserimento nel programma del Festival di Cannes, come Fuori Concorso. Tanto più che, sempre secondo il regista di L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford e Cogan – Killing Them Softly, Thierry Fremaux si sarebbe innamorato del titolo.

Qui l’anticipazione dell’intervista a Andrew Dominik su Screen