Beast, Idris Elba: «Una storia di paura, perdita e disastro ambientale»

Nel film l’attore britannico è chiamato a difendere le figlie da un gigantesco felino che bracca la famiglia

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Sono davvero molte le sfide che Idris Elba ha affrontato, e vinto, sul grande schermo. Interprete capace di risultare credibile in ogni genere di produzione, in Beast si trova bloccato nella giungla africana e costretto a difendere le proprio figlie dall’assalto di un leone. Diretto dallo specialista di genere Baltasar Kormákur (Cani sciolti, Everest) questo thriller ad alto tasso di adrenalina conferma il carisma fuori dal comune dell’attore britannico. Ecco cosa ci ha raccontato del nuovo film, uscito in Italia il 22 settembre, distribuito da Universal Pictures.

Cosa l’ha spinta ad accettare un progetto come Beast?
L’elemento della lotta per la sopravvivenza ha avuto un ruolo importante nella mia de- cisione. Sapevo poi che Baltasar, con la sua esperienza come regista di genere, avrebbe trovato un modo per renderlo originale. A livello tecnico ha scelto di girare tutte le scene d’azione in un unico piano sequenza, in modo da accentuare il realismo. Abbiamo quindi avuto due settimane di prove forsennate per organizzare gli stunt. In alcuni momenti Beast sembra quasi un dramma teatrale, vista la potenza emotiva dei personaggi e della situazione in cui si trovano. È un film che fonde con estrema precisione molti elementi: mette in scena il senso di perdita, si sviluppa come un dramma familiare, racconta del disastro ambientale e dello sterminio della fauna.

Nate Samuels è una figura diversa da quelle che lei solitamente interpreta, pos- siede un lato più vulnerabile…
Ho trovato stimolante interpretare la sua umanità: non è un supereroe, non sa come adoperare un’arma da fuoco. È un uomo comune in una situazione orribile, che deve tenere al sicuro le sue figlie dal pericolo. A livello di sfida professionale ho dovuto concentrarmi sul mostrare i vari livelli di paura a cui Nate va incontro, non essendo realmente capace di affrontare il pericolo. Dovevo rendere credibile la sua inadeguatezza. Se mai dovessi trovarmi nella sua stessa situazione molto probabilmente agirei esattamente come lui…

Il tono drammatico del film viene svi- luppato proprio attraverso il rapporto padre/figlie che scopriamo all’inizio di Beast. Come ha lavorato con Iyana Halley e Leah Jeffries per renderlo credibile?

Abbiamo avuto qualche giorno per sederci al tavolo tutti e tre e discutere dei personaggi, del loro rapporto e del dolore che li lega dopo la tragedia subita. È stato un periodo di tempo molto ricco a livello emotivo, abbiamo imparato a conoscerci e a contare l’uno sull’altra. All’inizio delle riprese eravamo diventati come una vera famiglia, ci siamo divertiti molto a girare le scene di tensione, in particolar modo quelle dentro la macchina assediati dal leone…

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Beast

Un lato interessante del film sta nel fatto che il “mostro” non è poi così tale… Come Nate non è un eroe, allo stesso modo il leone non è una bestia feroce assetata di sangue. È stato costretto anche lui in una situazione orribile dall’essere umano, qualcosa che purtroppo succede molto spesso nella realtà di quei luoghi. C’è una connessione tra il leone e Nate generata dal dolore della perdita, e questo rende la storia ricca di suggestioni. Non volevamo rendere l’animale un “villain”, i leoni solitamente non attaccano gli esseri umani. Abbiamo dovuto trovare una motivazione plausibile perché nella nostra storia ciò accadesse.

Cosa ha significato lavorare nei magnifici scenari naturali del Sudafrica?
Il territorio è decisamente un elemento fondamentale del film, il motivo per cui alla fine questo gruppo si trova isolato dal resto del mondo ad affrontare il leone. Era quindi fondamentale realizzare Beast in location che offrono una tale profondità emotiva, in qualche modo esplicitano lo stato interiore dei personaggi. Abbiamo girato molto presto il mattino o nel tardo pomeriggio per cogliere le luci magnifiche che si spandevano intorno, faranno provare al pubblico la sensazione di essere veramente lì con gli attori, lontano anni luce dal green screen. A parte ovviamente il leone, tutto è reale in Beast.