Bullet Train, ticket to ride

David Leitch dirige Brad Pitt in un action senza respiro che viaggia a 500 all’ora verso il box office

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Si chiamano 87North, 87Eleven, 87Eleven Entertainment. Dietro queste misteriose sigle, ci sono David Leitch e Chad Stahelski, la coppia che ha rilanciato la carriera di Keanu Reeves con il franchise John Wick. Sono tre case di produzione distinte, ma con la stessa filosofia: azione, azione, azione, e il più possibile realistica, con gli attori che si devono mettere fisicamente in gioco sul set per trasmettere al pubblico un’intensità mai vista prima sullo schermo. Per informazioni chiedere a Charlize Theron, che sul set di Atomica Bionda si è spaccata due denti, una notizia drammatica per l’assicurazione che la copre. Ma il piano sequenza delle scale in quel film è un gioiello coreografico, come d’altronde la scena dell’autobus in Nobody, con l’apparentemente mansueto Bob Odenkirk che si trasforma in una macchina da combattimento.

Un po’ quello che accade a Brad Pitt in Bullet Train, nuovo film diretto dallo stesso Leitch (e di cui ricordiamo, oltre alla Bionda, anche Deadpool 2 e Hobbs & Shaw), tratto dal bel romanzo di Kōtarō Isaka Maria Bītoru, dato alle stampe nel 2010 e che l’anno scorso è uscito finalmente anche in versione italiana grazie a Einaudi, con il titolo I sette killer dello Shinkansen. Il McGuffin tipicamente hitchcockiano è una valigetta, il resto viene di conseguenza.

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Per chi non lo sapesse, lo Shinkansen è il più veloce treno del mondo, la traduzione inglese è proprio Bullet Train, treno proiettile, che viaggia intorno ai 500 km/h con un record di 603 km/h di velocità massima.

«Una volta l’ho preso – ha svelato Brad Pitt parlando del film – per un viaggio da Tokio a Kyoto, ma decisamente molto più tranquillo di questo». Il premio Oscar per C’era una volta a…Hollywood, in cui guarda caso interpretava uno stuntman, lavoro che Leitch conosce bene avendolo fatto per molti anni, non si è potuto esimere dal menare le mani in prima persona. Senza grandi conseguenze per fortuna: «Qualche livido fa parte dei rischi del mestiere, ma niente di più» e nonostante i quasi 59 anni (li compirà il prossimo 18 dicembre), Pitt non ha avuto timore a confrontarsi con avversari ben più giovani. A partire da Aaron Taylor-Johnson, che veste i panni di Tangerine, un pericoloso killer inglese che lavora sempre in coppia con Lemon (Brian Tyree Henry, uno dei protagonisti della serie tv Atlanta). Nonostante le evidenti differenze, i due potrebbero essere fratelli gemelli, e in un film come Bullet Train tutto è possibile.

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Taylor-Johnson, che in quanto ad azione non ha niente da imparare, essendo stato il protagonista di entrambi i Kick-Ass firmati da Matthew Vaughn, ed anche fugace Avenger nei panni di Quicksilver (la sua morte in Avengers: Age of Ultron resta uno dei grandi misteri del Marvel Cinematic Universe), è stato anche ambasciatore del film al Locarno Film Festival, dove Bullet Train ha avuto l’onore della serata d’apertura in Piazza Grande, sullo schermo all’aperto più grande d’Europa e di fronte a una platea di quasi 9000 persone.

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Quale migliore pubblicità per un film altamente spettacolare la cui destinazione naturale è la sala cinematografica, perché parliamo di grande intrattenimento di genere, dato che oltre a essere un action adrenalinico la creatura di David Leitch è una commedia divertente e piena d’ironia, anche se il romanzo da cui è tratto è in realtà un thriller piuttosto cupo. «Ma nonostante l’elemento della commedia fosse già parte del DNA della storia, quando ce ne siamo resi conto l’abbiamo resa ancora più leggera» spiega il regista. Lasciando oltretutto anche molto spazio agli attori: «Mai avuta tanta libertà sul set, c’era tanto spazio per l’improvvisazione – racconta Aaron Taylor-Johnson – e a un certo punto delle riprese il mio obiettivo era arrivare sul set a far ridere David e Brad».

Il cast di Bullet Train è completato da Joey King, che ha già dimostrato di essere una badass girl in The Princess (disponibile su Disney+), Zazie Beetz (aveva già lavorato con Leitch in Deadpool 2), Michael Shannon, Logan Lerman e soprattutto Sandra Bullock, che interpreta Maria Beetle, un ruolo che gli è stato chiesto espressamente da Brad Pitt. «La parte era di Lady Gaga, ma lei era impegnata in House of Gucci e ha dovuto rinunciare. Avevo incontrato Sandra a un evento di beneficenza a New Orleans e le ho detto che se lei avesse fatto questo cameo, io avrei ricambiato con il ruolo in The Lost City». Quando si dice l’amicizia.

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