Cantando sotto la pioggia, le curiosità del classico stasera in tv

Il film con Gene Kelly e Debbie Reynolds ancora riserva sorprese

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Cantando sotto la pioggia

Le curiosità di Cantando sotto la pioggia

 

Intanto, la particolarità più eclatante del film è che sia arrivato sullo schermo, dopo che il negativo originale era andato distrutto in un incendio. Detto questo, va ricordato che la sceneggiatura venne scritta dopo le canzoni, per cui costringendo gli autori a creare una storia che potesse includerle.

 

Cantando sotto la pioggia, again

Compresa la Singin’ in the Rain del titolo, che prima di questo film era stata cantata da Cliff Edwards e dalle Brox Sister in Hollywood che canta (1929), da Jimmy Durante in Il professore (1932), da Melvyn Douglas in Il castello maledetto (1932), Judy Garland in Little Nellie Kelly (1940) e in L’ultima sfida (1948). E che inizialmente avrebbe dovuto essere interpretata da Gene Kelly, Debbie Reynolds e Donald O’Connor insieme.

Una sequenza che richiese un giorno e mezzo di riprese e che fu tra le più complicate, per il fatto che il protagonista fosse febbricitante (con una temperatura di 39°c, durante le riprese del numero di ballo) e perché Donen cercò inizialmente di girarla nel tardo pomeriggio, quando gli abitanti della zona erano appena tornati dal lavoro, accendendo ognuno i propri irrigatori e privando gli Studios della necessaria pressione dell’acqua perché si avesse la “pioggia”.

Molte fonti riportano ancora oggi che all’acqua, poi (il giorno dopo, quando venne girata la scena), venne aggiunto del latte per far risaltare maggiormente le gocce di pioggia. In realtà, insieme ai teloni usati per ottenere l’effetto notte, visto il cambio di orario, per la ripresa della pioggia si usò una illuminazione in controluce che la evidenziasse maggiormente.

 

Broadway Melody

Forse per la febbre patita, o forse no, il numero preferito di Gene Kelly fu invece quello del balletto nel quale avrebbe dovuto essere accompagnato da O’Connor, costretto a lasciare il film a causa di un precedente impegno televisivo (visto che la scena fu un’aggiunta tardiva al film), sostituito da Cyd Charisse, preferita a Debbie Reynolds, non abbastanza preparata, e Leslie Caron, che non era disponibile.

Ballerina di danza classica, e mai prima di allora costretta a ballare con i tacchi, l’attrice fu truccata per assomigliare a Louise Brooks e dovette mettersi a dieta per smaltire i chili di troppo che aveva preso durante la sua recente gravidanza, ma soprattutto dovette adattarsi allo stile jazz di Kelly, che coreografò il numero per evitare di essere al fianco della donna, più alta di lui.

La sequenza costò 600.000 dollari, quasi un quinto del budget complessivo del film, ma soprattutto richiese un mese di prove e due settimane di riprese, anche per un problema che fermò il set per diverse ore e costrinse il costumista del film Walter Plunkett a risolvere il fatto che i peli pubici di Cyd Charisse (che fu talmente brava da venir chiamata da Fred Astaire nel film Spettacolo di varietà del 1953) fossero visibili attraverso il suo costume.

Cantando sotto la pioggia

 

Costumi immortali

Per Walter Plunkett fu il lavoro più impegnativo mai fatto, più che per Via col vento (1939). Entrambi film in costume, Cantando sotto la pioggia richiese un numero maggiore di costumi e più ricchi di dettagli elaborati, oltre che più accurati, visto che il pubblico del 1952 ricordava la Hollywood degli anni Venti più di quanto quello del 1939 ricordasse la Guerra Civile.

In totale, Plunkett disegnò circa 500 costumi, costati 157.000 dollari (su 2 milioni e mezzo di budget, ripagati dai quasi 8 raccolti con l’uscita in sala), e la maggior parte dei quali vennero acquistati da Debbie Reynolds. Parte della enorme collezione di oggetti di scena originali della quale venne venduta all’asta nel 2011, a collezionisti privati, ma non solo, visto che il vestito e le scarpe a quadretti verdi indossati da Donald O’Connor in “Fit As a Fiddle” furono acquistati da Costume World, Inc. e sono in mostra permanente al Costume World Broadway Collection Museum di Pompano Beach, FL.

 

Fanta casting

Per il ruolo di Don Lockwood era stato Howard Keel la prima scelta, prima di essere sostituito da Gene Kelly quando gli sceneggiatori trasformarono il personaggio in un “cantante e ballerino di vaudeville” dopo avergli dato un background da “attore western”.

Quanto a Kathy Selden, prima di scritturare Debbie Reynolds vennero considerate Judy Garland, June Allyson e Ann Miller, ritenute “troppo vecchie”, oltre a Jane Powell e Leslie Caron. Ma anche Cosmo avrebbe potuto avere un altro volto, quello di Oscar Levant, per il quale il ruolo era stato scritto inizialmente.

Cantando sotto la pioggia

 

Pessimo Gene

A 19 anni Debbie Reynolds era già una veterana di Hollywood (dopo Vorrei sposare, The Daughter of Rosie O’Grady, Tre piccole parole, Due settimane d’amore e Mr. Imperium), eppure patì particolarmente la lavorazione, tanto da dichiarare che girare il film con Gene Kelly e sopravvivere al parto furono le due cose più difficili che avesse mai fatto.

Lui la sminuiva professionalmente, essendo lei meno esperta nel ballo, “criticava tutto quello che facevo e non mi dava mai una parola di incoraggiamento” ha ricordato  l’attrice che all’epoca viveva con i genitori e faceva la pendolare per raggiungere il set svegliandosi alle 4 del mattino e prendendo tre autobus diversi. Per evitare i lunghi spostamenti, spesso la Reynolds dormiva sul set, dove Kelly la trovava, svegliandola ed esortandola a riprendere le prove (almeno fino a che lei non iniziò a dormire sotto il pianoforte per nascondersi).

Dopo aver terminato il numero di “Good Morning“, Debbie Reynolds dovette essere portata in camerino perché le sanguinavano i piedi dal tanto ballare, Gene le disse “pulisci tutto” e ritendo mediocre la sua performance decise di doppiare il suono dei suoi passi. In un’altra occasione, la ragazza venne trovata in lacrime da Fred Astaire, che lavorava in uno studio adiacente e la rassicurò, offrendosi di aiutarla con la sua tecnica di danza. I rapporti tra Kelly e Reynolds si deteriorarono ulteriormente dopo la scena di bacio, quando Kelly infilò a forza la lingua in bocca alla ragazza: “Ero una ragazzina innocente… Mi sembrò un’aggressione“, scrisse lei nel suo libro di memorie.

 

Gene e gli altri

Decenni dopo, Kelly espresse rimorso per il suo comportamento di allora: “Non sono stato gentile con Debbie. È un miracolo che mi parli ancora”, ma non fu solo lei a soffrire l’esperienza, visto che anche Donald O’Connor, Millard Mitchell, Jean Hagen e Stanley Donen non amarono lavorare con Gene. “Fuori dal set era spesso poco professionale e prepotente“, dichiarò Donen in un’intervista, “Ti insultava tutto il giorno e poi cercava di venire a letto con te la notte“, ricordò Jean Hagen.

 

Cantando sotto la pioggia