Christopher Lambert ricorda Nirvana: “Tra i più belli che ho fatto, Salvatores è un campione di umiltà e umanità”

L'attore, che compie gli anni oggi, è stato intervistato da Repubblica.it

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Christopher Lambert oggi compie 64 anni. Tra i suoi progetti futuri ci sono due film in arrivo: “L’ombra del Lupo” opera prima diretta da Alberto Gelpi con Raniero Monaco di Lapio e Maria Grazia Cucinotta già disponibile su Prime Video e “It’s not over”, un thriller che si tinge di horror, lungometraggio prodotto sempre da Vargo Film diretto da Alessandro Riccardi, le cui riprese inizieranno a giugno in Scozia.

In un’intervista a Repubblica.it l’attore francese ha voluto ricordare due suoi grandi film di successo, “Nirvana” e “Highlander – L’ultimo immortale”Ecco un estratto dell’intervista:

Christopher-Lambert-in-Nirvana - Il Gazzettino di Sicilia

Tra i vari film italiani c’è Nirvana. Che ricordo ne ha?

“Bellissimo. Il film di Gabriele Salvatores è sicuramente tra i più belli che ho fatto, è uno di quelli a cui tengo di più. Salvatores è un campione di umiltà e umanità, un regista intelligente e sensibile, lavorare con lui è stata una delle esperienze migliori della mia carriera. Ricordo come fosse oggi: ero sul set di un film francese insieme all’attrice Philippine Leroy-Beaulieu e ho ricevuto il copione di Gabriele, lei lo ha visto e mi ha detto ‘stai per girare un film con Salvatores? Non devi neanche leggerlo il copione’. E aveva ragione. Con lui ho scoperto un universo straordinario; una storia almeno vent’anni avanti rispetto al tempo in cui è stata raccontata per quel che riguarda il rapporto tra l’uomo e la macchina, tra i giocatori e il loro gioco. Mi ha sempre affascinato il rapporto tra il creatore del gioco e il suo eroe che arriva a chiedergli ‘per favore cancellami’”.

Tra cinema e tv ha fatto un centinaio di film ma per il grande pubblico lei rimane sempre ‘Highlander’. Qual è il suo rapporto oggi con quel personaggio?

“Enorme. Io ho fatto tre film che hanno toccato tre diverse generazioni: Greystoke – la leggenda di Tarzan, Subway e Highlander. E poi in Italia c’è Nirvana. Highlander però rimane un film che è passato di generazione in generazione ed è stato rilanciato grazie al film su Freddie Mercury. Ci sono fan di questo film che hanno dodici anni,  ragazzi di trent’anni  che si chiamano Connor per il film e persone della mia età che mi dicono ‘è il film della mia vita’. D’altronde Highlander è un film sulla vita e sull’immortalità, difficile spiegare perché sia diventato un fenomeno sociale, credo però che la chiave sia il tema dell’immortalità a cui tutti in qualche modo aspiriamo”.