In una Verona incantevole, sospesa tra storia antica e romanticismo, una messinese, paleopatologa e mamma single, si trasferisce per cominciare una nuova vita con un nuovo lavoro, si chiama Costanza ed è la protagonista dell’omonima serie tv, coproduzione Rai Fiction – Banijay Studios Italy, in onda per quattro serate in prima visione su Rai 1 dal 30 marzo. Costanza, scritta da Fabrizia Midulla con Salvatore Basile e Giorgio Nerone e diretta da Fabrizio Costa, è tratta dal romanzo di “Questione di Costanza” di Alessia Gazzola (già creatrice de L’allieva), primo volume di una trilogia dedicata ad un personaggio insolito, brillante e divertente, professionista appassionata e ricca di fantasia, a cui non mancano però le occasioni di vivere esperienze sentimentali fuori dall’ordinario.
Costanza, la storia
Un po’ romance e un po’ giallo storico, Costanza è la storia di Costanza Macallè, interpretata da Miriam Dalmazio (Che Dio ci aiuti, 2011-2017; Rocco Schiavone, 2023), specializzata in Paleopatologia, la scienza che studia le malattie antiche e che indaga i segreti nascosti nei resti umani del passato, riportando alla luce vite dimenticate. Chiamata per un progetto di ricerca, Costanza torna a Verona, la città dove vive sua sorella Toni (Eleonora De Luca), giovane psicologa, e dove anni prima aveva conosciuto Marco (Marco Rossetti, Speravo de morì prima, 2021, e DOC – Nelle tue mani, 2022), ambizioso architetto. Da quell’incontro era nata Flora, la figlia che Marco non sapeva di avere avuto e che Costanza ha cresciuto per sei anni da sola a Messina.

A Verona, mentre Costanza indaga, tra scienza e immaginazione, sugli scavi che portano alla luce la misteriosa storia di Selvaggia Di Staufen (Bianca Panconi), figlia illegittima di Federico II di Svevia (Kaspar Capparoni), nasce un sentimento tra lei e il suo collega filologo Ludovico (Lorenzo Cervasio). Ma Marco, che ormai è tornato nella vita della giovane donna, vuole conoscere sua figlia e farsi carico delle proprie responsabilità.
“Alessia Gazzola è la regina del romance – spiega la sceneggiatrice Fabrizia Midulla alla presentazione di Costanza a Roma – ma in questa serie ci sono tante storie che alternano presente e passato. È una commedia romantica, ma qui invece che trovarci davanti al tradizionale triangolo, che spesso incontriamo nelle storie d’amore, siamo davanti ad un quadrilatero, un rombo, che abbiamo cercato di costruire”.
Tra romance e giallo storico
Costanza è una giovane donna impulsiva, ma brillante e determinata, tanto nella carriera quanto come mamma, ed ha una dote particolare che in un certo senso l’aiuta anche nel suo lavoro: sa immaginare e raccontare storie affascinanti. Ed è proprio intorno alla storia di Selvaggia che si sviluppa l’altra sottotrama parallela della serie.

“La storia medievale, che si svolge in parallelo, è l’oggetto dell’indagine di Costanza, la quale sente molte affinità con Selvaggia sia di tipo sia fisico, perché entrambe hanno i capelli rossi, che sentimentale, per il tipo di relazioni che la prima ha vissuto 800 anni prima. La vera difficoltà della serie è stata dunque questo intreccio tra le due storie melodrammatiche, dare loro un ritmo”, spiega il regista Fabrizio Costa.
In un gioco di singolari corrispondenze anche la stessa Miriam Dalmazio si è riconosciuta molto nel ruolo di Costanza. “Mi sono vista chiaramente in lei, ho detto: ‘questa sono io, capelli rossi, siciliana, trentenne, madre’. Poi andando avanti, quando ho scoperto che è paleopatologa e che vive questo triangolo sentimentale, mi sono un po’ spaventata, ma ho pensato: ‘questa è una matta, l’adoro!’. È un personaggio che non avevo mai visto, è unica, è particolare nelle sue scelte, sa essere assolutamente normale, e al tempo stesso assolutamente fuori dagli schemi”, ha raccontato l’attrice.
“È tutto strano nella vita di Costanza – aggiunge ancora Dalmazio –, ma è bello, è strano, perché la vita è strana, è assurda. Costanza è incasinata, si ente fallibile, imperfetta, sia come mamma che nella vita sentimentale, e mi piace molto questa cosa. Riesce però a mettere femminilità anche nella paleopatologia. Un giorno Fabrizio Costa mi ha dato un’immagine bellissima, Costanza in effetti sta tra due fuochi: Eros e Thanatos; tra la sensualità e la morte”.
L’ispirazione
Una delle cose più curiose della serie riguarda l’ispirazione dietro il personaggio di Costanza Macallè. L’autrice Alessia Gazzola racconta che l’idea di creare una paleopatologa è nata mentre guardava un telegiornale regionale del Veneto. Durante il servizio, si parlava di un team di paleopatologi arrivato a Verona per indagare su Cangrande della Scala e scoprire che era stato avvelenato secoli prima. Questo ha suscitato l’interesse di Gazzola per la paleopatologia, una branca della medicina che non conosceva, e l’ha portata a creare il personaggio di Costanza.