Da un Hitchcock all’altro, Fincher pensa al remake di Nodo alla gola

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Alfred Hitchcock Nodo alla Gola David Fincher

Pare che l’indiscrezione circoli dall’inizio del Toronto Film Festival, ma a pochi giorni dalla conclusione non si è ancora avuta conferma della voce riportata da Jordan Ruimy secondo la quale David Fincher starebbe pensando a dirigere un remake di Rope. Un classico immortale, uno dei film più acclamati di Alfred Hitchcock, datato 1948 e in Italia noto come Nodo alla gola (o Cocktail per un cadavere).

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In attesa che si definiscano meglio i tempi dei progetti annunciati da Netflix di un altro rifacimento molto atteso (quello dello Squid Game coreano), del prequel di Chinatown scritto da Robert Towne, Bitterroot, e dell’annunciato “thriller poliziesco senza titolo”, e dopo averlo visto presentare a Venezia 80 il suo The Killer – sempre per la stessa piattaforma – il regista statunitense potrebbe dunque esser pronto a passare dal remake di L’altro uomo (lo Strangers on a Train con Brad Pitt e Ben Affleck) a quello di un altro film del Maestro del Brivido.

Noto per esser stato girato tutto in un’unico piano sequenza (con qualche piccolo accorgimento, dovuto a limiti ineludibili per l’epoca), si dice che Rope sia uno dei film più amati da Fincher, che sarebbe pronto ad affidare a Charlize Theron un ruolo da protagonista nel noir firmato dallo sceneggiatore Steven Knight di Peaky Blinders.

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Sotto contratto con Netflix fino al 2027, quella di Rope (che a questo punto potrebbe essere proprio il suddetto “thriller poliziesco senza titolo“) sarebbe un bella sfida per un regista che non è facile immaginare alle prese con una tale unità di luogo e di tempo, tanto amante di riprese dinamiche e differenziate. E che non potrebbe allontanarsi troppo dalla semplice linea narrativa dei due amici convinti di aver commesso l’omicidio perfetto mentre cercano di tenere a bada gli ospiti della cena organizzata nella loro mansarda. Per quanto online già qualcuno si sia detto intrigato della possibilità di veder sviluppata maggiormente ed esplicitata la supposta tensione omosessuale tra i protagonisti – all’epoca James Stewart, John Dall e Farley Granger – rimasta piuttosto nascosta.