Dario Argento: “Suspiria e Opera sono i film che preferisco. Il gatto a nove code invece è quello che amo di meno”

Il regista è stato intervistato dal Corriere.it

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Dario Argento è stato intervistato dal Corriere.it dove ha avuto modo di raccontare alcuni aneddoti relativi al suo passato e anche alcune anticipazioni sui suoi piani futuri. Ricordiamo che il regista, in qualità questa volte di attore, sarà sulla Croisette per il film Vortez di Gaspar Noé. Ecco un piccolo estratto delle sue dichiarazioni:

Il cinema resisterà all’assalto delle piattaforme?

«Penso di sì, quando arrivò la musica leggera si disse che l’opera sarebbe morta e invece ci emoziona ancora. Resisteranno i blockbuster, la robaccia e qualche film d’autore».

Il suo ruolo in «Vortex»?

«Mi riporta al mio primo mestiere. A 20 anni facevo il critico a Paese Sera. Mi piaceva Hitchcock e i film western, John Ford, John Wayne, non era facile in un giornale comunista. Una volta scrissi di musica e non fui tenero con Mina, il capo mi chiese di ammorbidire i toni. Quando andai a intervistare Alberto Sordi, sul set di Scusi, lei è favorevole o contrario?, mi fissò, fece una smorfia al suo aiuto e disse: che dici, può andare? Non capivo. Bello mio, mi spiegò col suo vocione, t’abbiamo appena scritturato. Mi diede il ruolo da chierichetto improbabile».

Il suo film che ama di più e quello che ama di meno?

«Di meno, direi Il gatto a nove code, di più… Di più Suspiria e Opera, il più complesso, faticoso e costoso, quello che mi ha dato più problemi con la censura. Poi c’è il rimpianto per il Don Chisciotte, che è la fantasia e io faccio un cinema idealista, di visioni, incubi e tante letture».