David Yates, «Animali Fantastici? Somiglia al mondo di oggi»

Il regista David Yates ci svela contenuti e retroscena de I segreti di Silente, terzo capitolo della saga legata al mondo di Harry Potter, nei cinema da oggi, con Jude Law, Eddie Redmayne e Mads Mikkelsen: «Commovente, intensa, divertente, emozionante»

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«Il successo del primo Animali fantastici ci mise quasi fretta, il secondo film arrivò velocemente, due anni dopo. Era più dark, più denso di avvenimenti, intenso. Per questo terzo film ci siamo presi più tempo, abbiamo alleggerito la pressione, è più elegiaco, coinvolgente, e ci sono momenti davvero divertenti». David Yates, torna a dirigere Animali fantastici – il terzo capitolo ha come titolo I segreti di Silente – dopo il successo dei primi due film e dopo essersi seduto sulla sedia del regista degli ultimi quattro film della saga di Harry Potter. È dunque ormai un esperto del favoloso Wizarding World creato da J.K. Rowling. Lo conosce forse quanto la scrittrice. Soprattutto lo ama, e si vede. «È anche commovente questo terzo film – avverte – Volevo dare al pubblico qualcosa che fosse divertente e emozionante ma anche denso di significato».

Lo è così tanto che quando il trailer annuncia «tempi pericolosi favoriscono uomini pericolosi», il pensiero va immediatamente ai nostri tempi e uomini pericolosi, al fronte della guerra che ha sconvolto l’Europa così repentinamente e spaventosamente. «Mi chiedo se ora, con quello che è successo in Ucraina, la gente guarderà questo film con occhi diversi. Probabilmente guarderemo qualsiasi cosa con occhi diversi. Ma in questo film c’è un personaggio così rigido, puritano nella sua ideologia e letale, che penso sia inevitabile riconoscersi nel mondo di oggi». Il personaggio di cui parla è il potente mago oscuro Gellert Grindelwald, che vorrebbe distruggere il mondo dei babbani – ovvero il popolo non magico – per come lo conosciamo. Il professor Albus Silente (Jude Law) affida al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) il compito di guidare un’intrepida squadra di maghi e streghe, più un coraggioso pasticcere (Dan Foggler), in una pericolosa missione contro Grindelwald, interpretato dall’attore danese Mads Mikkelsen dopo l’allontanamento di Johnny Depp dal set per le vicende giudiziarie legate al divorzio fra l’attore e Amber Heard. Sostituiamo i nomi nati dalla fantasia della Rowling con quelli dei leader del mondo di oggi e il risultato farà rabbrividire.

Come si spiega certe coincidenze, Mr. Yates?

È qualcosa che capita quando si frequenta il mondo di J.K. Rowling. Ci sono sempre sta- te forze che tendono a distruggere il mondo tollerante ed inclusivo cui l’umanità aspira, J.K. è brava a descrivere queste dinamiche e a costruirci un mondo fantastico intorno. In fondo il dovere di un artista è anche quello di proteggere i valori nei quali siamo cresciuti, che ci sono stati insegnati.

Ora Grindelwald ha il volto di Mads Mikkelsen.

È stato il primo attore a cui ho pensato quando si è capito che Johnny Depp non sarebbe stato un’opzione. È stato come se lo avessi sognato, mi sono svegliato e avevo Mikkelsen in mente. Gli abbiamo mandato il copione e ci siamo sentiti al telefono, abbiamo avuto una bella chiacchierata e lui ci ha detto di sì, siamo stati fortunati.

Con Animali fantastici non c’è la responsabilità di un amatissimo libro alle spalle ma i fan ci sono comunque e sono esigenti.

Ma sono anche adorabili. Io non sono molto bravo nelle situazioni sociali, non potrei mai fare l’attore, troppa attenzione su di me, ma i fan di Harry Potter mi vogliono bene. L’altro giorno ero al ristorante, stavo uscendo quando mi sono visto inseguire dal cameriere. Ho pensato di aver scordato di pagare il conto e invece è venuto a ringraziarmi. «Con i suoi film ha influenzato tutta la mia infanzia», mi ha detto.

Lei ha parlato di un film realizzato con più calma, complice la pandemia. Avete iniziato a girare nel 2020, proprio durante le prime fasi dell’emergenza.

Sì, è così. È stato un periodo strano ma noi sia- mo stati fortunati. Potevamo andare a lavorare quando altri dovevano stare a casa. Il governo britannico ha concesso una speciale dispensa per l’industria cinematografica, perché potesse continuare a funzionare. Naturalmente dovevamo seguire i protocolli ma abbiamo potuto lavorare. Ed era molto strano percorrere queste strade deserte e poi entrare nei cancelli degli studios dove invece c’era il solito ambiente, la solita frenesia. Naturalmente usavamo le precauzioni necessarie, il distanziamento, le mascherine, però era un ambiente vivo quando intorno sembrava tutto congelato. Questo ci ha fatto sentire davvero molto fortunati.

Ci sono ancora due film della saga in programma. La storia si avvicinerà agli inizi del racconto di Harry Potter?

È tutto nella testa di J.K. Rowling quindi vedremo, per il momento siamo contenti di aver fatto questo terzo film, di essere riusciti a farlo durante una pandemia. Ora intanto ci prendiamo una pausa. Non so cosa succederà dopo, so solo che tutto quello che esce dalla testa della Rowling è magnifico e lo saranno anche le storie future.