Voleva fare un film con le attrici che hanno segnato la sua vita, un film tutto al femminile, e per realizzare Diamanti, dal 19 dicembre al cinema con un cast di stellare, Ferzan Ozpetek è tornato un po’ ai suoi esordi come aiuto regista, quando frequentava la storica sartoria Tirelli. Jasmine Trinca e Luisa Ranieri sono le protagoniste di un racconto che si tinge dei colori e delle infinite sfumature di una lunga lista di attrici: Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi e Milena Vukotic. Stefano Accorsi, Luca Barbarossa e Vinicio Marchioni coronano la piccola quota maschile del film.
Diamanti
Ambientato nel 1974, nella prestigiosa sartoria cinematografica delle Sorelle Canova, Alberta (Luisa Ranieri) e Gabriella (Jasmine Trinca), Diamanti è la fotografia di un’epoca, di uno stile di vita e di un sentire femminile colti con lo sguardo di un regista innamorato delle donne. E tutto inizia proprio con un regista, interpretato dallo stesso Ozpetek, che chiama a sé, per un pranzo quasi in famiglia, tutte le attrici con cui ha lavorato e che più ha amato per proporre loro il suo nuovo film. Tra le suggestive stanze di una villa borghese prendono vita così le storie di sarte che sanno dare corpo e forma ai personaggi che popolano il cinema e il teatro più affascinante.
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L’idea
“In questi ultimi anni, avevo pensato spesso di fare una cosa solo con le attrici, ma non ho mai avuto il coraggio di prendere una decisione del genere, perché pensavo, sbagliando, che sarebbe stato molto difficile”, racconta Ozpetek alla presentazione di Diamanti a Roma. Luisa Ranieri, l’immancabile amica Mina e le sceneggiatrici Carlotta Corradi ed Elisa Casseri, hanno aiutato il regista ad elaborare l’idea.
Ozpetek ricorda: “Quando andavo alla sartoria Tirelli ad accompagnare il regista e gli attori avrei voluto essere invisibile, perché mi vergognavo delle situazioni, perché mi sentivo inadeguato, tante altre volte invece mi sentivo partecipe”. Piero Tosi, costumista premio Oscar alla carriera nel 2014, per anni lo ha aiutato, come oggi fa Mina. “Così ho pensato di raccontare la storia di una sartoria, dove ho imparato quanto è importante il dettaglio, la luce e quanto sono importanti le manie sulle cose, che io ho sempre avuto sin dal mio primo film”. La sartoria, insieme al mondo femminile che “è la colonna portante della vita che fa diventare tutto più prezioso, più diamante”, ha dato vita a Diamanti.
Il titolo
“Inizialmente il titolo avrebbe dovuto essere Mezza verità, poi proprio Mina mi disse che avrei dovuto trovare un altro titolo, così guardando alle attrici, che sono i diamanti per me, ho pensato a questa parola. Il Diamante è quello che resiste a tutto, esattamente come sono le donne“. Tutto il resto, dice ancora Ozpetek, “è venuto fuori in un modo molto armonioso”.
Le donne
Quando diceva alle persone che avrebbe iniziato un lavoro con 18 attrici, per lui tutte Fate e Magnifiche presenze, Ozpetek racconta di essersi sentito fare spesso gli auguri: “E invece no, è stato tutto il contrario! Le donne sono superiori nella vita e da loro ho avuto sempre tantissimo. Insomma, è stato qualcosa di molto emozionante tutti i giorni per noi. Per me sarà un film indimenticabile della mia carriera, una bellissima esperienza artistica e umana. Quando tocchi il mondo femminile le cose vanno in un modo meraviglioso, che ti rende più fiducioso verso la vita”.
“Questo film per me è uno spartiacque della mia carriera, mi ha aperto un altro sguardo. Spero non sia una parentesi, perché vorrei nel futuro ancora esplorare il mondo femminile sempre”, è l’augurio finale che Ozpetek fa a se stesso.
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