Ferzan Ozpetek ritorna nella sale cinematografiche cinque anni dopo il successo de La dea fortuna (con Nuovo Olimpo, uscito nel 2023, aveva scelto l’uscita in streaming di Netflix). Lo fa con un grande cast quasi tutto al femminile, composto da Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Mara Venier, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Vanessa Scalera, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Giselda Volodi, Sara Bosi, Loredana Cannata e Milena Vukotic. Tra gli attori, completano il gruppo Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Vinicio Marchioni, Edoardo Purgatori e Carmine Recano.
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IL FATTO
Un regista convoca le sue attrici preferite per fare un film sulle donne e il suo immaginario le catapulta negli anni Settanta, quando il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da modiste e sarte pazienti e precise, e dove le sorelle Alberta e Gabriella Canova firmano capolavori destinati a set e palcoscenici. La nuova sfida è confezionare un abito speciale per il nuovo film di una costumista premio Oscar.
L’OPINIONE
Il mondo sognato da Ozpetek è popolato da donne e uomini complici, che condividono dolori antichi e piccole felicità quotidiane, abbracci, lacrime, risate e grandi quantità di cibo distribuito su eleganti tovaglie dalle tinte attentamente ricercate. Nell’accogliente microcosmo di una sartoria, tra stoffe e colori, merletti e bottoni, dove convergono le storie personali delle donne che ci lavorano, si compiono piccoli miracoli creativi, si ricompongono conflitti, si ricuciono relazioni, si intrecciano nuovamente i fili di un tessuto che il tempo e il destino hanno logorato. Se l’universo femminile è sempre stato presente nel cinema del regista, questa volta Ozpetek lo piazza al centro della scena e lo celebra mescolando sapientemente commedia e melodramma, con la consueta sfacciataggine dei sentimenti che ha reso i suoi film così unici e capaci di accomodarsi nel cuore del grande pubblico. Nuove “magnifiche presenze” ci regalano un finale dolcissimo e struggente, in memoria di chi non vive più, ma non ha mai smesso di esistere.
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Dello stesso Ozpetek il corale Mine vaganti (2010), con Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Ennio Fantastichini, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Alessandro Preziosi e La finestra di fronte (2003) con Giovanna Mezzogiorno, Raoul Bova, Filippo Nigro e Massimo Girotti.