Dopo una lunga carriera nel cinema, nel teatro in televisione e anche alla radio, Paola Minaccioni si racconta al Monte Carlo Film Festival 2024, dove è stata premiata. Parla del suo rapporto con la commedia come donna e del suo ruolo in Diamanti, il nuovo atteso film Ferzan Özpetek con un cast di stelle tutto al femminile, in uscita il 19 dicembre con Vision Distribution.
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“Non è difficile per una donna fare commedia oggi – spiega l’attrice -, difficile è uscire dai cliché maschili”. Paola Minaccioni, interprete e conduttrice versatile e dal tempismo perfetto, è nota per i suoi ruoli comici con cui si destreggia con grande ironia, autenticità e leggerezza, ma la sua notorietà ha dovuto sudarsela perché: “C’è molta possibilità per le donne di fare il comico, ma bisogna fare quel passettino per uscire dall’immaginario maschile, come quello dei film degli anni ’80, che io pure amo, ma sembravano più la realizzazione di un sogno erotico dell’uomo”.
Oggi si sente una donna e una professionista risolta, che ama far bene e con gusto il proprio mestiere, ma soprattutto dice sorridente: “Più vado avanti e più, confesso, di essere un’attrice drammatica. A teatro faccio spettacoli di prosa molto drammatici. Ho fatto finta fino ad adesso, ma io sono un’attrice drammatica!”.
Diamanti
In Diamanti, film che racconta di un cinema popolato di donne osservato dal punto di vista dei costumi, Minaccioni interpreta Nina insieme ad un lungo elenco di grandi attrici come Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak e molte altre. “Nel film di Ozpetek interpreto Nina, la caposarta. Come reference Ferzan mi ha dato Franca Valeri e Anna Magnani. Nella mia Nina in sartoria c’è sicuramente un po’ di Valeri e nella mia Nina in casa c’è un po’ di Magnani, in una forma molto leggera ovviamente. Ma sono contenta, perché questo personaggio è una donna strutturata, forte, non è una vittima. Io spesso ho fatto donne fragili, ma, mantenendo sempre l’ironia e la comicità, sono contenta di interpretare personaggi un po’ meno vittime”, dice Minaccioni con trasporto.
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Ferzan Özpetek è il regista che la dato l’occasione di farsi conoscere anche in ruoli meno comici e che l’ha diretta in pellicole come Magnifica presenza (2012), per cui ha ricevuto una candidatura ai Nastri d’Argento, e Allacciate le cinture (2014), che le è valso il Nastro d’Argento come migliore attrice non protagonista.
“Io e Ferzan abbiamo un rapporto di pancia – confessa Minaccioni – Penso che abbiamo gli stessi traumi infantili perché sui personaggi troviamo sempre una quadra. Non parliamo molto quando facciamo i film, io un po’ ne soffro, ma dopo tutti questi anni ho pensato che è il nostro sistema. Lui è molto schivo, ma al mio primo accenno di proposta entra nel mio immaginario e me lo allarga. Ci tengo sempre tantissimo a fare bene per lui”.
Lei stessa si sente un diamante e racconta che “nel film i personaggi sono tutti diamanti, tutte donne fortissime che resistono in anni, i Settanta, un po’ particolari, con un immaginario pesante che aveva solo iniziato a trasformarsi”.