Catherine Ravenscroft è una documentarista di successo. La sua vita è perfetta: professionalmente rispettata, un marito ricco e socialmente impegnato, un figlio che ha intrapreso il percorso di una vita indipendente. Ma l’apparenza spesso inganna, quello che la superficie racconta è ben diverso dalla realtà. Un giorno Catherine riceve in un pacchetto anonimo un romanzo appena dato alle stampe. Quando inizia a leggerlo si rende conto che ne è la protagonista e che gli eventi narrati riportano a galla una storia rimasta a lungo segreta. Qualcuno ha deciso che la grande menzogna che è la sua vita debba essere svelata. Facendole perdere tutto quello che le è più caro.
Disclaimer arriverà su Apple TV+ dall’11 ottobre con il primo dei due episodi previsti, mentre i restanti sei saranno rilasciati sulla piattaforma, singolarmente, ogni venerdì per le rispettive successive settimane.
LEGGI ANCHE: Disclaimer, il trailer del thriller con Cate Blanchett e Kevin Kline
Ci mancava Alfonso Cuarón. Sei anni fa il Leone d’oro per Roma, poi vincitore di tre Oscar (Film internazionale, Regia e Fotografia), quindi la ricerca di una storia da raccontare, trovata nelle pagine del romanzo La vita perfetta, di Renee Knight. “Quando l’ho letto ci ho visto un film, ma troppo lungo – ha raccontato il regista nell’incontro con la stampa alla recente Mostra del cinema di Venezia, dove la sua ultima fatica è stata presentata in anteprima mondiale. – Solo anni dopo mi è venuta l’idea di usare un formato diverso, che ammiro e con il quale si sono cimentati artisti come Fassbinder e David Lynch».
Già, perché Disclaimer è una serie, ma girata da un regista che ama la macchina cinema e che quindi ha realizzato un prodotto di qualità altissima, fotografato da due maestri della luce e del colore come Bruno Delbonnel ed Emmanuel Lubezki, con una costruzione quasi maniacale della traccia sonora e una produzione che per dimensioni e durata è stata cinema nella sua forma più pura. Per queste e molte altre ragioni si è trattato di un progetto complesso, dalla lunghissima gestazione, complicata anche dal Covid, in cui il regista de I figli degli uomini ha riversato molta della sua poetica e delle sue suggestioni, dall’immancabile presenza dell’acqua come elemento di crisi e rinascita, al rapporto con l’erotismo e la scoperta della sessualità.
Il centro di Disclaimer è la visione di un racconto da punti di vista differenti dettati da stati d’animi contrastanti, il tutto supportato dalle voci narranti dei diversi protagonisti. “Ammiro il voice over nei film, quando viene usato correttamente – spiega Cuarón. – L’idea di usarlo mi affascinava da quando da giovane vidi Un homme qui dort di Bernard Queysanne, film che mi colpì per la rara narrazione in seconda persona. In una storia così, nella quale ci sono diverse prospettive e punti di vista, mi ha aiutato molto. Durante tutto il film abbiamo un’immagine dei personaggi in contrasto con quello che sappiamo di loro, ma l’importante è come il pubblico li percepisce, fermo restando che ogni spettatore ha una sensibilità diversa”.
LEGGI ANCHE: Disclaimer, la recensione della serie di Alfonso Cuaron
A incarnare Catherine Ravenscroft all’apice del suo successo, ma anche della sua ipocrita vita, è Cate Blanchett. Cuarón è molto chiaro riguardo quest’argomento. “Cate c’era sin dall’inizio. Anzi, ero terrorizzato che dicesse di no“. In effetti difficile pensare a una diversa interprete, dato che la due volte premio Oscar si immerge totalmente nel personaggio, dandole uno spessore raro. “La sfida e l’agonia di interpretare Catherine sono riposte nel fatto che la crisi esplode subito, quando non sappiamo nulla di lei, se non ciò che gli altri dicono di lei. È stato difficile non rivelare troppo, giocarci. E fin dalla prima lettura del copione sono rimasta scioccata dai livelli di giudizio che emergevano“.
Anche Blanchett ha preso come punto di riferimento un film di un grande cineasta francese. “Pensando che tutti siamo gli eroi delle nostre narrazioni, mi è venuto in mente Mon Oncle d’Amerique di Alain Resnais, un racconto costruito con tante voci e posizioni contrastanti attraverso le quali si va poi ricomponendo la verità. Disclaimer è stato un processo particolarmente lungo, mi ci è voluto più di un anno per recuperare, ma è stato interessante tenere separate le diverse prospettive per scoprirle via via“. L’attrice è stata parte in causa nella scelta del suo antagonista, come lo stesso Cuarón ha svelato. “Durante una delle prime conversazioni con Cate parlavamo di quanto fosse straordinario Stephen Brigstocke come personaggio. A un certo è saltato fuori Un pesce di nome Wanda e Cate mi ha detto solo: ‘Kevin!’. Non mi capacitavo di non aver pensato a lui“. – Kevin sta per Kline, che speriamo grazie alla sua straordinaria performance di potere rivedere nuovamente spesso. “La narrazione mi ha affascinato” ha dichiarato l’attore a Venezia. “L’idea di inaffidabile o affidabile, a quali informazioni credere, a torto o a ragione, è comune nell’epoca in cui viviamo. Se si crede a ciò che sembra essere di fronte a noi, e si agisce di conseguenza, non sempre finisce per rivelarsi la decisione migliore. L’interiorità è fondamentale. L’evoluzione del mio personaggio è stata un’esperienza di apprendimento costante“.
Il cast di Disclaimer è completato da Lesley Manville, Sacha Baron Cohen e il giovane, ma già con una candidatura all’Oscar in curriculum, Kodi Smit-McPhee. Difficile poi non restare turbati dalla sensualità della bravissima attrice australiana Leila George, che interpreta Catherine da giovane.