La sua ultima apparizione resterà quella resa nell’inquietante horror The Forest Hills, film arrivato a 20 anni dal ritiro dalle scene, ma per tutti Shelley Duvall sarà per sempre la Wendy Torrance dello Shining di Stanley Kubrick. Un ruolo che la consegna alla Storia del Cinema, ancora di più dopo la sua scomparsa, appena confermata dal compagno Dan Gilroy in un toccante e struggente messaggio registrato dal THR:
“La mia cara, dolce, meravigliosa compagna di vita e amica ci ha lasciato. Troppe sofferenze ultimamente, ora è libera. Vola via, bellissima Shelley”.
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La morte sarebbe arrivata nel sonno, nella sua casa in Texas (dove era nata nel 1949, a Fort Worth), a causa delle complicazioni del diabete, ma l’attrice – che aveva compiuto 75 anni giusto domenica 7 luglio – aveva da tempo denunciato difficoltà di diverso tipo. Come nel 2016, quando durante il contestato talk show del ‘Dr Phil’ aveva rivelato di avere problemi di salute mentale e ammesso di essere molto malata e di aver “bisogno di aiuto“. Una apparizione alla quale era poi seguita l’interessante intervista del 2020 sul suo sogno di gioventù di fare la scienziata e sul suo ricco e tormentato passato.
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Che ci continua a raccontare di un premio per la migliore interpretazione femminile al 30º Festival di Cannes ottenuto per il Tre donne del 1977 di Robert Altman, che l’aveva diretta anche nell’immenso Nashville del 1975 e trasformata nell’iconica Olive Oil – al fianco di Robin Williams – in Popeye-Braccio di Ferro, del 1980. Ma a parte i sette film nei quali fu l’amico Robert a dirigerla, la ricordiamo in Io e Annie di Woody Allen oltre che agli ordini anche di Terry Gilliam, Tim Burton e Steven Soderbergh.
Resterà per sempre nei nostri ricordi e del padre, il celebre Robert Duvall, oggi 93enne, come in quelli dei tanti fan, che oggi su Instagram – su @soshelleyduvall, uno dei più seguiti profili a lei dedicati – la ricordano così:
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