Ci ha lasciati dopo una lunga malattia Adamo Dionisi, da molti conosciuto per il ruolo del boss Manfredi Anacleti nel film e nella serie Suburra. Aveva 59 anni.
Nato a Roma il 30 settembre 1965, dopo un passato da capo ultrà della Lazio e un arresto per droga nel 2001 che gli è costato alcuni anni nel carcere di Rebibbia, ha intrapreso la carriera da attore. È stato proprio in carcere che Dionisi si è appassionato alla recitazione, grazie ad alcuni progetti teatrali ai quali ha preso parte. «Sì, sono una persona diversa – aveva raccontato in un’intervista – anche perché ho il terzo occhio, visto che sono stato nell’inferno carcerario. Per questo adesso dedico parte della mia vita ad aiutare gli ultimi, come nella campagna di sensibilizzazione “Belli come il Sole” per i bambini detenuti».
Il primo a dargli una piccola parte al cinema fu Paolo Virzì nel 2008 con Tutta la vita davanti. Nel 2009 apparve in Good Morning Aman di Claudio Noce, nel 2011 in Scialla! (Stai sereno) di Francesco Bruni e nel 2014 I nostri ragazzi di Ivano De Matteo.
Nel 2015 Adamo Dionisi entra nel cast del film Suburra di Stefano Sollima e sale alla ribalta con il ruolo di Manfredi Anacleti, che ricoprirà anche nella omonima serie tv al fianco del fratello minore, Spadino, interpretato da Giacomo Ferrara. Negli anni si ritaglia sempre più spazio nel cinema e prende parti a numerosi film, tra cui Brutti e Cattivi (2017), la versione estesa di Dogman (2018), The Shift (2020), Morrison (2021) di Federico Zampaglione fino a lavori più recenti, quelli in Enea di Pietro Castellitto (di cui è protagonista di uno dei dialoghi più intensi e belli del film) e Martedì e Venerdì di Fabrizio Moro, sua ultima apparizione.
Tra i primi ricordi ad apparire sui social, quello di Francesco Bruni, che lo ricorda così: