È morto Alessandro D’Alatri, regista di Americano Rosso e Il commissario Ricciardi

Il vincitore del David di Donatello aveva 68 anni

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Alessandro D'Alatri

Un nuovo lutto colpisce il cinema italiano e il mondo dello spettacolo tutto, nella notte è morto Alessandro D’Alatri, celebre regista di produzioni televisive molto amate come I bastardi di Pizzofalcone e Il commissario Ricciardi. Sulla morte per malattia, avvenuta a 68 anni, non sono ancora state rilasciate comunicazioni ufficiali o dettagli, mentre già si fa sentire l’affetto di quanti lo conoscessero o l’avessero potuto apprezzare negli anni.

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Dopo il David di Donatello come Migliore Regista Esordiente ricevuto nel 1991, per Americano Rosso, aveva vinto anche quello per la Miglior Sceneggiatura di Senza pelle (ex aequo con Luigi Magni e Carla Vistarini, per Nemici d’infanzia), ma la sua carriera era iniziata nel 1969 come attore (Il ragazzo dagli occhi chiari di Emilio Marsili).

Come tale appare in Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica, ma è negli anni anni ottanta che passa dietro la macchina da presa come regista di spot pubblicitari. Molti anche i videoclip girati nei primi anni del nuovo millennio, a contrappuntare una carriera nella quale spiccano i vari Casomai (2002), La febbre (2005), Commediasexi (2006) – e gli spettacoli teatrale Mettici la mano e Quando la moglie è in vacanza, con Massimo Ghini e le musiche di Renato Zero (per il quale diresse i video di Ancora qui e Alla fine) – ma soprattutto i televisivi I bastardi di Pizzofalcone (2018), Il commissario Ricciardi (2021) e l’ultimo Un professore (2021).

“Dolce, generoso, pieno di talento, uomo di cultura” lo descrive Alessandro Gassmann nel suo ultimo tweet, mandando un abbraccio a quanti lo amassero. Condoglianze alle quali ci associamo, come al rammarico di Frankie HI-NRG per il “film su Shakespeare, che scrivevi ogni giorno e che non vedrò mai”.