È morto David Lynch, il regista aveva 78 anni

L'annuncio è stato dato dalla famiglia

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È morto David Lynch, il regista aveva 78 anni. L’annuncio è stato dato dalla famiglia con un post social:

«È con profondo tristezza che noi, la sua famiglia, annunciamo la scomparsa dell’uomo e dell’artista David Lynch. Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. Ora c’è un grande vuoto nel mondo, ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, “Tieni l’occhio sulla ciambella, non sul buco”».

La sua carriera da regista ha avuto un impatto profondo sul mondo del cinema, rendendolo un’icona del cinema d’autore e uno dei principali innovatori. Tra i suoi progetti più importanti ricordiamo la serie Twin Peaks, film come Blue Velvet, Lost Highway, Mulholland Drive e Dune.

Su Internet Movie Data Base si contano 109 crediti da regista. In realtà sono solo dieci i lungometraggi e tre le stagioni di Twin Peaks, ma l’impatto che David Lynch ha avuto sull’arte cinematografica è paragonabile a pochi altri cineasti nella storia del cinema.

Una Palma d’oro a Cannes con Cuore selvaggio, rilettura geniale de Il mago di Oz, un altro premio alla regia con Mulholland Drive, senza dubbio uno dei più grandi film della storia del cinema (il sondaggio decennale del British Film Institute lo pone all’ottavo posto assoluto). Il suo ultimo lungometraggio risale al 2006, Inland Empire, fu presentato in concorso a Venezia, un’opera fiume onirica che già all’epoca aveva un che di elegiaco.

Non amava l’industria David Lynch, non ci era mai andato d’accordo, amava le immagini e i suoni, messi insieme come lui pensava dovessero accoppiarsi, per sogno e per magia, il senso è un limite delle convenzioni. Eppure amava i generi, in carriera ha esplorato il noir, il melò, la fantascienza, a suo modo anche la commedia, perché Twin Peaks aveva momenti esilaranti quasi slapstick.

Era tornato dal suo buen retiro, da cui si divertiva ogni mattina a fare le previsioni del tempo per l’area di Los Angeles su YouTube, per una terza stagione di Twin Peaks, a lungo invocata dai fan. L’ha fatta a modo suo, regalando un oggetto indefinibile e per questo prezioso, con momenti di cinema altissimo per chi ha voglia di fare un esercizio ormai fuori moda: prendersi del tempo e pensare.

Di David Lynch si ricordano i dissidi con Dino De Laurentiis sul set di Dune (Lynch stesso lo considerava un film tutto sbagliato, eppure ha un fascino indiscutibile ancora oggi), le polemiche scatenate dalla Palma a Cuore selvaggio, il corpo di Laura Palmer avvolto nella plastica nella scena iniziale di Twin Peaks, il momento che ha cambiato per sempre la serialità televisiva.

E poi, oltre a un altro milione di cose, il suo John Ford in The Fabelmans di Steven Spielberg.

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Chissà da dove sta guardando l’orizzonte adesso David Lynch. E quali sono le previsioni del tempo per domani.