È morto Jean-Louis Trintignant

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jean-louis trintignant

È stato uno dei più grandi attori della storia del cinema francese, e non solo. Jean-Louis Trintignant è morto all’età di 91 anni, l’interprete di film come Il conformista di Bernardo Bertolucci, Il sorpasso di Dino Risi e altre decine di film entrati nell’immaginario cinefilo collettivo.

“Si dice che finché si continua a parlare chi deve spararti non ti spara”

(dal monologo di Jean-Louis Trintignant in Sotto tiro, di Roger Spottiswoode)

Nato l’11 dicembre 1930 a Piolenc, Jean-Louis era figlio di un industriale che durante la guerra sarebbe stato a capo della cellula della Resistenza francese della sua regione. La storia familiare del giovane Trintignant è complessa, il rapporto tra i suoi genitori, inevitabilmente incrinato dopo la guerra, avrebbe segnato gran parte della vita dell’attore.

Ma dalla sua famiglia, in particolare dai suoi zii, avrebbe ereditato la passione per le automobili e la velocità.

Ma sono le lettere e la recitazione che lo rapiscono, sin da adolescente, e già nel 1951, ventunenne, esordisce a teatro, mentre per il cinema dovrà aspettare il 1956, grazie a Si tous les gars du monde di Christian-Jaque, set dove conosce Brigitte Bardot, la cui stella stava già splendendo grazie al film E Dio creò la donna, diretto dal marito Roger Vadim.

Tra i due nasce una passione che farà molto scalpore sui rotocalchi francesi. La carriera di Trintignant sembra comunque lanciata, ma viene bloccata dall’obbligo di leva. L’attore riesce a evitare il trasferimento in Algeria grazie a un sotterfugio, ma l’anno sotto le armi segna in qualche modo la sua ascesa.

Ma è un empasse che dura poco. Nel 1962 Dino Risi lo vuole al fianco di Vittorio Gassmann ne Il sorpasso, uno dei film simbolo della commedia all’italiana, e anche in Francia viene scelto dai più grandi cineasti dell’epoca. Raggiunge anche la notorietà internazionale grazie a Claude Lelouch che lo vuole protagonista al fianco di Anouk Aimee di Un uomo, una donna, in un ruolo tagliato apposta per lui, un pilota professionista che vive una passione fulminante.

Gli anni Sessanta lo vedono diretto, in ordine sparso, da Chabrol, Costa-Gavras, Clouzot, e segna anche il suo scegliere sempre più spesso film in cui l’aspetto politico è preminente.

Nel 1969 è al fianco di Yves Montand in Z – L’orgia del potere, l’anno successivo Bernardo Bertolucci lo vuole protagonista de Il conformista. Trintignant continua a dividersi tra Italia e Francia, lavora con Festa Campanile, Brass, Corbucci, Lenzi e oltralpe con Rohmer, ma anche con sua moglie Nadine, regista e madre della loro figlia Marie, che sarà purtroppo causa e vittima del più grande dolore della vita della coppia, uccisa nel 2003 dal cantante Bertrand Cantat, leader della band francese Noir Desire.

Trintignant lavora nei generi con disinvoltura, come molti suoi colleghi della sua generazione apprezza il polar, il poliziesco francese, e non a caso Luigi Comencini lo vuole in un ruolo bellissimo nel giallo tratto dal bestseller di Fruttero e Lucentini La donna della domenica.

Nel 1976 Ettore Scola lo chiama nello straordinario cast corale de La terrazza, primo film di una collaborazione che avrebbe portato anche a Passione d’amore e Il mondo nuovo. E sempre il cinema italiano gli offre, grazie a Gianni Amelio, uno dei ruoli più intensi della sua carriera, in Colpire al cuore, con una giovanissima Laura Morante.

Nel 1983 lavora per la prima e unica volta con Francois Truffaut, che sarebbe morto di lì a poco, nel suo ultimo film, Finalmente domenica!, raffinatissimo noir in bianco e nero in cui divide la scena con Fanny Ardant.

Negli anni Ottanta lavora moltissimo, ricordiamo il magnifico Rendesvous di Andre Techiné, ma anche la sua prima e unica regia, L’estate prossima (1985). Dagli anni Novanta la sua attività si dirada, Kieslowski lo vuole protagonista con Irene Jacob della chiusura della sua Trilogia dei colori, interpretando l’integerrimo magistrato di Tre colori: rosso, e nello stesso 1994 tiene a battesimo Jacques Audiard recitando in Regarde les hommes tomber.

Dopo la tragica scomparsa della figlia Marie, Jean-Louis Trintignant si ritira dalle scene per nove anni. Riesce a convincerlo a tornare sul set Michael Haneke per lo straordinario Amour (2012) e poi nuovamente nel 2017 nella parte del patriarca in Happy End.

Il suo ultimo film è il capitolo finale, struggente ed elegiaco, della trilogia di Un uomo e una donna, sempre diretto da Lelouch, I migliori anni della nostra vita.

Jean-Louis Trintignant è stato uno degli interpreti più importanti del cinema europeo, attore dalla sensibilità straordinaria e dallo stile davvero unico, a cui molti hanno cercato di ispirarsi senza riuscirci. La sua filmografia è un compendio della storia del cinema francese e italiano degli ultimi sessant’anni da cui molti, attori e registi, potrebbero imparare cosa vuol dire fare film.