È morto Maurizio Costanzo

0
Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo, uno dei pilastri della televisione e del giornalismo italiano, è morto a 84 anni. La notizia è stata data dal suo ufficio stampa.

Il decesso è avvenuto a Roma, dove era anche nato il 24 agosto del 1938. Se ne va il 24 febbraio, come Alberto Sordi, nel giorno del ventennale della morte dell’attore.

LEGGI ANCHE: 20 anni senza Alberto Sordi, quale vi manca di più?

Una vita e una carriera intensissima, che ha attraversato praticamente tutti i campi della cultura e dello spettacolo, iniziata da giovanissimo, a 18 anni entrando nella redazione di Paese Sera, all’epoca storico quotidiano della Capitale, e che poi continuata in mille diramazioni. Da giornalista, prima di tutto, passando prima al Corriere Mercantile e poi nei periodici di costume, da Sorrisi a Grazia.

Passa poi alla radio, grazie a Luciano Rispoli, che gli offre di fare l’autore per un programma per l’allora mitico conduttore Nunzio Filogamo. Ma Costanzo è un vero e proprio vulcano di idee e ricco di talenti nascosti.

Com’è noto, suo è il testo di una delle più famose (e belle) canzoni interpretate da Mina, quella Se telefonando che è stata anche colonna sonora di tanto cinema italiano, musicata da Ennio Morricone.

Era il 1966, e di lì a poco avrebbe iniziato anche la sua attività di talent scout. Fu lui infatti uno dei sostenitori della nascente carriera di un comico che avrebbe fatto una certa strada: Paolo Villaggio. Il personaggio di Giandomenico Fracchia nasce infatti da un’intuizione comune e avrebbe fatto lanciato il geniale genovese nell’olimpo televisivo.

E la televisione sarebbe diventata ben presto la terra di conquista di Costanzo, prima come autore al servizio degli altri, poi creando un genere di cui sarebbe stato mattatore per 40 anni. Il talk show televisivo in Italia è di fatto una sua creatura, nato nel 1976 con Bontà loro, salotto in cui invitava esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica, intervistandoli con uno stile che avrebbe poi fatto scuola. Un format semplicissimo che si rivelò un successo straordinario e che avrebbe avuto numerose evoluzioni, fino alle oltre 5500 puntate del Maurizio Costanzo Show.

Al centro anche della storia politica italiana, Costanzo fu bersaglio della mafia, scampando miracolosamente a un’autobomba esplosa in Via Fauro, proprio a pochi metri dal Teatro Parioli, regno della trasmissione che è stata per anni uno dei maggiori successi delle reti Mediaset.

Su quel palcoscenico sono nati tanti talenti del cinema e della televisione italiana, da Valerio Mastandrea a Ricky Memphis, e anche fenomeni televisivi che sono poi andati oltre, come Vittorio Sgarbi.

Importante è stato anche il suo contributo personale proprio al cinema italiano, firmando come sceneggiatore molti film, tra cui Una giornata particolare di Ettore Scola, collaborando più volte con Pupi Avati, tra cui per La casa dalle finestre che ridono e Zeder, diventati due classici dell’horror, e dirigendo anche un film, Melodrammore. Una passione quella per il cinema che avrebbe trasmesso al figlio Saverio, cineasta di talento e regista della serie L’amica geniale.

Grande tifoso della Roma, era stato per un breve periodo, sette mesi, advisor esterno alla comunicazione del club giallorosso, incarico lasciato nel febbraio del 2022.

Maurizio Costanzo lascia tre figli e la moglie, la conduttrice, autrice e produttrice televisiva Maria De Filippi.