Emmanuelle, il primo trailer del film erotico rifiutato da Cannes

Difficilmente vedremo a Venezia 81 il film destinato al SSIFF e alla sala

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Emmanuelle

Dopo Cannes 2024 e probabilmente anche Venezia 81, l’Emmanuelle di Audrey Diwan ha forse trovato la platea dove presentarsi in anteprima al pubblico. Che da tempo attende il remake del cult erotico del 1974 interpretato dall’immortale Sylvia Kristel, e che da oggi può finalmente godere della visione di un primo trailer ufficiale del film.

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Che il 20 settembre aprirà il 72° Festival di San Sebastian e che ha già annunciato la data d’uscita del 25 settembre, ma che rischia di rivelarsi una delusione a voler dare credito alle scelte dei selezionatori dei due festival maggiori, difficilmente condizionati da eventuali necessità di censura (tanto più quello italiano, dove la regista aveva già vinto il Leone d’Oro nel 2021 con La scelta di Anne – L’Événement).

Interpretato da Noémie Merlant (chiamata a sostituire Lea Seydoux), Naomi Watts, Jamie Campbell Bower e Will Sharpe, il film promette di ripartire dal romanzo originale di Emmanuelle Arsan del 1967.

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L’ennesimo adattamento delle avventure sessuali della protagonista, negli anni sfruttata in declinazioni “porno softcore” di ogni tipo – tra seguiti apocrifi e ‘ritorni’ vari – fino ai film Il segreto di Emmanuelle del 1993 e le serie statunitensi iniziate con il La regina della galassia del 1994 o sviluppate negli otto film della Emmanuelle 2000, nei sette di the Private Collection o nei più recenti Emmanuelle Through Time.

 

Emmanuelle, la descrizione del libro:

Siamo all’alba degli anni ’60, precisamente nel 1959, quando appare a Parigi la prima edizione di questo libro, clandestina, curata da Eric Losfeld. […] Il grande pubblico, senza rendersene conto completamente, è ormai in attesa di un testo che gli sveli infine “tutto quello che vorreste sapere di questo erotismo di cui si parla tanto, e che non avete mai osato chiedere”. […] Tutto è pronto, dunque, per “Emmanuelle”, che sopraggiunge al momento giusto, nell’anno di Lolita, l’anno in cui l’ultima esposizione del surrealismo assume come tema l’erotismo. […] L’importanza di “Emmanuelle” è stata ben precisata da André Pieyre de Man-diargues che scrive: “Come le storie poliziesche o fantascientifiche, gli scritti erotici sono in genere prigionieri di uno schema, di un sistema e di regole a cui fanno riferimento. […] Ma alcuni sfuggono a questa struttura, infrangono il sistema e le regole. Portano l’impronta spirituale del loro autore, sono originali e entrano a far parte della letteratura”. […] E Jean-Jacques Brochier potrà scrivere nel 1967: “‘Emmanuelle’ è l’armonia di una vita in cui la sensualità, riconosciuta in tutto il suo valore, non è altro che un elemento di un’esistenza felice. Da qui questo fenomeno raro in letteratura: l’erotismo di Emmanuelle non è patologico, ma un aspetto fondamentale della soddisfazione dell’individuo, che non si sente minacciato da nulla, che si dispiega nella sua armonia con il mondo: è l’erotismo dell’accordo perfetto”. (Dallo scritto di J. J. Pauvert)

 

 

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