5 COSE CHE NON SAPETE SU MERYL STREEP

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Meryl Streep è capace di illuminare una stanza solo entrando. Alla Festa del Cinema di Roma, dove è arrivata a presentare il suo Florence – film che la vede protagonista nei panni di Florence Foster Jenkins, soprano statunitense degli anni Quaranta realmente esistito, che divenne famosa per le sue scarse abilità canore, che non le tolsero l’ambizione di diventare un’apprezzata cantante lirica – è stata accolta da applausi scroscianti e una meritatissima standing ovation.

A sessantasette anni la Streep non sembra affatto decisa a ritirarsi a vita privata, ma anzi proprio quest’anno festeggerà quarant’anni di carriera. Grazie all’incontro ravvicinato di cui è stata protagonista abbiamo scoperto qualcosa in più sul suo conto.

Ecco le cinque cose che non sapete di Meryl Streep >>

1. Ci sono due attrici italiane che per lei sono state grande fonte d’ispirazione: Silvana Mangano e Anna Magnani. «Ho visto i loro film in un momento in cui in America non c’erano molti ruoli interessanti per le donne. Noi ragazze potevamo vedere queste opere nelle università e ai festival di film stranieri. Sia Anna Magnani che Silvana Mangano mi colpirono moltissimo, erano delle creature esotiche che venivano da un altro mondo, per me che venivo da una vita provinciale erano incredibili, c’era qualcosa di elementare in loro, di indimenticabile.»

2. A rendere famosa Meryl è stata anche la sua capacità di saper recitare in diversi accenti, rendendo sempre credibili i suoi personaggi, ma qual è l’accento che ha trovato più difficile da riprodurre? Quello nord irlandese. «Feci molta fatica nel girare Ballando a Lughnasa. Poco tempo prima ero stata in Australia a girare Un grido nella notte, e mi ero molto esercitata con l’accento australiano che è un mix di vari accenti, e ha una forte componente irlandese. Proprio per questo spesso sul set del nuovo film sbagliavo accento e dovevo rifare tutto da capo.»

3. Vorrebbe essere italiana. «Amo tantissimo l’Italia, amo tutto di questo paese. Mi piacerebbe davvero essere italiana. Insomma, diciamolo, chi non vorrebbe essere italiano?»

4. Da ragazzina ha preso lezioni di canto dalla stessa insegnante di Beverly Sills, famosa soprano americano. «Quando avevo 12 anni cantai a in una recita scolastica Santo Natale, oltre in inglese mi esibii nella versione anche in francese, cosa incredibile per il New Jersey dell’epoca. Me la cavai bene tanto che dissero ai miei genitori di farmi studiare canto, e mi mandarono prima da un’insegnate di quartiere e poi da un’insegnate di New York. La mia insegnante era anche l’insegnante della grande Beverly Sills, e così tutti sabato mattina mia madre mi portava da lei in auto, e prima che fosse il mio turno ascoltavamo la Sills esercitarsi, devo ammettere che non se la cavava male (scherza n.d.r). Comunque dopo un paio d’anni mollai. Volevo fare la Cheerleader.»

5. Nessuno può dirle cosa deve fare. «Nessuno mi può formare, sono informabile. Mio fratello che è qui tra il pubblico ve lo può confermare, non permetto a nessuno di dirmi nulla. Ma adoro tutti i registi con cui ho lavorato, ho avuto la fortuna di essere diretta dai più grandi. Molti di loro purtroppo sono morti, e (scherza n.d.r) questo mi permette di avere l’ultima parola.»

Maria Laura Ramello