Annecy Cinéma Italien, cambio di rotta: il festival che porta in Francia il nuovo cinema italiano

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Alice e Alba Rohrwacher
Alice e Alba Rohrwacher

Guarda al futuro e ai giovani cineasti del presente Annecy Cinéma Italien, il più celebre festival del nostro cinema all’estero, in corso nella cittadina francese fino al 30 settembre. Un cambio di rotta rispetto al passato voluto dal nuovo direttore Francesco Giai Via: «Ho preso la direzione del festival l’anno scorso: è una manifestazione storica, la grande casa del cinema italiano fuori dal nostro paese», dice Giai Via. «Ma negli ultimi anni si era un po’ perso il rapporto con quanto di interessante sta succedendo nel cinema del nostro paese. È stato naturale ripartire dalla generazione di autori che sta facendo conoscere il cinema italiano in giro per il mondo anche vincendo premi, come Alice Rohrwacher, Roberto Minervini, Jonas Carpignano. La storia è importante, ma va anche un po’ guardata senza troppa nostalgia».

La Profezia dell'Armadillo
La profezia dell’armadillo

E così, accanto alla panoramica di titoli già attesi come Loro di Paolo Sorrentino, Capri-Revolution di Mario Martone, Euforia di Valeria Golino e Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani, quest’anno in concorso ci sono tanti talenti emergenti trasversali a stili e generi, come i fratelli D’Innocenzo con La terra dell’abbondanza, Ciro D’Emilio con Un giorno all’improvviso, Duccio Chiarini con L’ospite, Alberto Fasulo con Menocchio ed Emanuele Scaringi con La profezia dell’armadillo. «Abbiamo pensato a una ricostruzione del pubblico del festival che era un po’ invecchiato, come il festival stesso, con proposte che possano parlare a un pubblico vasto, anche di giovani. Per esempio le masterclass delle nuove sezioni Atelier e titoli come In Italia il videoclip da Celentano alla Trap», aggiunge Giai Via.

Lazzaro felice

Il premio Sergio Leone andrà ad Alice Rohrwacher: «È un premio di grande tradizione: l’anno prima che morisse l’ha vinto proprio Leone, poi è stato intitolato a lui e l’hanno vinto un po’ tutti i nostri grandi registi, da Virzì a Bellocchio a Gianni Amelio», commenta il direttore di Annecy Cinéma Italien. «Dall’anno scorso, con l’assegnazione a Roberto Minervini, invece che un premio alla carriera è diventato un riconoscimento a una carriera promettente, non una celebrazione di ciò che è stato fatto ma una spinta verso ciò che sta succedendo. Alice Rohrwacher è un’autrice radicata anche nei luoghi del nostro paese e allo stesso tempo internazionale: ieri è arrivata da New York dove Martin Scorsese è entrato come executive producer di Lazzaro felice».

Il cacciatore
Francesco Montanari in Il cacciatore

Fra le novità di Annecy Cinéma Italien c’è anche una sezione dedicata alle serie tv con Fabrizio De André – Principe Libero, La linea verticale con Valerio Mastandrea, Il cacciatore e Il miracolo di Niccolò Ammaniti. «Una delle cose da raccontare dei giovani registi italiani contemporanei è che intrattengono un rapporto con la televisione», conclude Giai Via. «Era una parte imprescindibile nell’ottica di ricostruire la complessità del contemporaneo. Le serie sono cresciute: abbiamo scelto quattro esempi di prodotti che possono parlare fuori dall’Italia. Il miracolo, per esempio, uscirà su Arté in Francia a breve».