CIAK BIZARRO: “BABBO BASTARDO 2”

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Il sequel del “bizarro-cult”  Babbo Bastardo (2003) era attesissimo dai Catecumeni Yeeeuuuch di ogni Continente perché il primo titolo, a ragione, è stato considerato il miglior esempio di “Christmas Black Comedy” mai realizzato (i fratelli Coen figuravano come produttori esecutivi), per la maniera con la quale il regista Terry Zwigoff e il protagonista Billy Bob Thornton erano riusciti a essere dissacranti, trasgressivi, spiritosissimi con acume e comicità forte, ma non corriva.

Babbo Bastardo 2 (Bad Santa 2, Mark Waters, 2016) si avvale di altri sceneggiatori e di altro regista e il risultato finale purtroppo delude parecchio le aspettative: pur servendosi dello stesso attore e degli stessi deuteragonisti (Tony Cox nel ruolo del perfido nano Marcus e Brett Kelly in quello del bamboccione Thurman Merman) scivola su una sceneggiatura priva di mordente (basata su una rapina ai danni di un Istituto di Carità a Chicago durante la sera di Natale) e su dialoghi piattamente, ossessivamente, carichi di turpiloquio.

A dar man forte al terzetto i realizzatori hanno aggiunto una impavida Kathy Bates nei panni della delinquenziale madre di Thornton:  Bates non si vergogna di mostrarsi seduta al gabinetto con  una birra in mano e le mutande rosse ammainate a mezza coscia, né di rivolgersi al non troppo amato figliolo con le espressioni più colorite e il nomignolo di “Sturachiappe” (Shit Stick nella versione originale).

Anche il rapporto tra l’imbranato  “bambino dai riccioli d’oro” ormai maggiorenne e il “babbo bastardo” Willie, ricalca pigramente lo schema del film precedente e non convince neanche quando tocca poi le corde sentimentali. Eppure, ciò nonostante, il film scorre veloce fino alle sfacciate immagini (non possiamo dire di più pena l’ “effetto spoiler”) finali e non gli si può disconoscere un certo valore nell’ambientazione e nella fotografia ambrata di Theo van de Sande.

Prevedibile per Kathy Bates una seria candidatura ai prossimi “Razzie Awards”.

L’ultima parola a Billy Bob Thornton-Willie Soke: “Quando una cosa finisce, ne comincia una che fa altrettanto cagare! Buon Natale un c…!”

Marcello Garofalo

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