Parterre di lusso alla cerimonia dei Film Independent Spirit Awards tenutasi lo scorso 23 Febbraio, con “mise” appropriate da parte di molte star intervenute. Strepitosamente “weirdo” il look sfoggiato da Glenn Close (premiata come “miglior attrice” per “The Wife-Vivere nell’ombra”) in compagnia del suo cagnolino Pip, un abito tutto realizzato con quattro rotoli di alluminio per alimenti doppia forza; sempre elegantissimo Sua Maestà del Trash, John Waters, con una giacca disegnata con fronde di limone e cravatta giallo acido in valido “match”; minimalista solo in apparenza Marisa Tomei, che ha optato per una T-Shirt riproducente il volto di Groucho Marx abbinata a una pesantissima combinazione maxi-gonna e giacchino in tweed color carbone.
Le nostre congratulazioni vanno a Luca Guadagnino, che con il suo temerario “Suspiria” ha ottenuto il premio per “Best Cinematography” (a Sayombhu Mukdeeprom), ma soprattutto il prestigioso “Robert Altman Award” assegnato a lui, ai Direttori del Casting e al Cast del film nel suo insieme.
Agli amanti del “Bizarro” segnaliamo invece il trionfo ai “Razzie Awards” (premi per i peggiori film e attori dell’anno) soprattutto di “Holmes & Watson” (Etan Cohen, 2018), che si è aggiudicato il Premio come “Peggior Film” del 2018, vincendo anche in altre tre categorie, “Peggior regia”, “Peggior attore non protagonista” (John C.Reilly) e “Peggior remake o sequel”. Il “Razzie” per il “Peggiore attore protagonista” è stato assegnato a Donald J. Trump (nei panni di se stesso) per “Death of a Nation” e “Fahrenheit 11/9”; quello per la peggiore attrice è andato a Melissa McCarthy per altri due titoli (“Pupazzi senza gloria” e “Life of the Party”). Meritatissimo “Razzie” per la peggiore sceneggiatura (Niall Leonard) a “Cinquanta sfumature di rosso” (James Foley, 2018). Holy Socks, considerato che al peggio non c’è mai fine, siete d’accordo con questi “spernacchiati” riconoscimenti o avete notato durante il 2018 qualcosa di ancor più “bizarramente” brutto?