Piera Degli Esposti, un talento unico in bilico tra astrazione e concretezza

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Piera Degli Esposti

Un ennesimo riconoscimento (Accademico d’Onore da parte dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino) il 10 dicembre verrà assegnato a Piera Degli Esposti, un’attrice dal talento unico, in grado di restituire ai personaggi che interpreta una dimensione sempre in bilico tra l’astrazione e la concretezza e una gamma di sentimenti spesso indecidibili che possono significare contemporaneamente più valori dell’animo. Degli Esposti è amatissima per questo anche dai cultori del “Bizarro”, specie quando è al servizio di maschere lontane da quelle ordinarie. Una giuria composta da 11 Catecumeni Yeeeuuuch e dal sottoscritto ha scelto sette titoli in cui l’attrice oltrepassa con stile i confini del “weirdo”; tra questi – mi si perdonerà il “conflitto d’interessi” – era stato inserito anche il mio Tre donne morali (che abbiamo escluso dal gruppo dei “magnifici sette”), ove Piera è una suora cinephile, più estrema di Enrico Ghezzi, scomunicata dall’Ordine, che dirige un Cineforum molto personale in una ex sala a luci rosse.

Piera Degli Esposti a teatro

1. L’ora di religione (Marco Bellocchio, 2002): in pochi minuti, attraverso il personaggio di zia Maria, P. calamita lo spettatore, esclamando che “È necessario avere dei protettori”, per riappropriarsi del prestigio che fino a quel momento la famiglia ha goduto, sconcertando pure il nipote Castellitto.

2. Il divo (Paolo Sorrentino, 2008): P. qui è la segretaria del “divo” Andreotti, la signora Enea: custode di segreti inconfessabili, ritornando a casa in un tram, fa passare sul suo volto l’angoscia, la paura e l’amore di una vita intera al servizio del Potere.

3. Il pranzo di Natale (AA.VV., a cura di Antonietta  De Lillo): P. racconta se stessa e la festività del suo Natale alle terme, tra leggerezza (la piscina che abitualmente frequenta ove le teste dei nuotatori con le cuffie sono equiparate alle palle dell’albero) e nostalgia (rimpiange l’abbraccio di suo padre).

Piera DegliEsposti in una scena di Il Divo

4. I baci mai dati (Roberta Torre, 2011): P. è una parrucchiera-cartomante. La regista ebbe a dire: “Il suo personaggio nel film è quello della cattiva, della Strega di Biancaneve”. P. lo interpreta a meraviglia con un sorriso fetente a fior di labbra.

5. Assolo (Laura Morante, 2016): P. è un’agguerrita psicoanalista capace di “mettere al muro” la sua paziente Laura Morante. Grazie a lei si ride amaro e ci si rende conto che le verità su di noi non sono mai abbastanza crudeli.

6. Orecchie (Alessandro Aronadio, 2016): P. è la direttrice di un giornale che chiede allo sbalestrato protagonista : “Lei non sarà mica di quelli che vivono al di fuori del proprio tempo?..”, duettando lievissima con la surrealtà e con la grazia di un Jerry Lewis.

7. Favola (Sebastiano Mauri, 2017): Escursione felice di P. nel “Mondo Camp” di un’America dell’età dell’oro tanto falsa da apparire “meravigliosa”: è la Madre di Mrs.Fairytale (FilippoTimi en travesti), portavoce di una ipocrisia borghese solo in apparenza irriducibile.

L’ultima parola alla Signora Degli Esposti. Da un’intervista rilascia a M.Pagani per il quotidiano “Il Messaggero” nel 2017: “Non mi sento una mammoletta e se faccio l’attrice significa che qualcosa di indiavolato esiste, ma sono egocentrica, non narcisa (…)Voglio che il disordine che ho nella testa si proietti fuori e diventi coraggio”.