Premi Oscar: i film più sopravvalutati che hanno vinto la statuetta

0

La notte degli Oscar 2018 si svolgerà il 4 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles ed è l’appuntamento annuale e immancabile per tutti gli appassionati di cinema, i quali, come sempre accade, potranno essere soddisfatti o delusi dai risultati.

L’Oscar è il premio cinematografico più prestigioso e più antico, giacché venne assegnato per la prima volta il 16 maggio 1929, ma quali sono stati negli anni i film che secondo testate importanti – tra cui “Variety” – potrebbero avere immeritatamente ricevuto la preziosa statuetta? Oppure gli attori, le attrici e i registi che non avrebbero dovuto vincerla?

Ricordando sempre che gli Oscar non sarebbero da considerarsi come premi assegnati effettivamente ai migliori film dell’anno, bensì i riconoscimenti che l’industria hollywoodiana del cinema elargisce in effetti a se stessa, non è semplice cercare di individuare quei titoli e quei protagonisti, che anche a seconda dei gusti personali, non sarebbero stati degni di detti premi.

Star Wars Oscar
Star Wars

Il film Star Wars: Episodio 1 – La minaccia fantasma (George Lucas, 1999), pur non vincendo in nessuna delle tre categorie tecniche per le quali venne nominato, tuttavia vide tra i suoi personaggi l’umanoide anfibio (generato in computer grafica) Jar Jar Binks accolto in modo negativo quasi all’unanimità da parte di critica e pubblico e quindi scegliamo lui come “cine-guida spirituale” in questo viaggio alla ricerca del “peggio” riconosciuto come migliore.

Tra i film più sopravvalutati figurano Il più grande spettacolo del mondo (Cecil B. De Mille, 1952), Il giro del mondo in 80 giorni (Michael Anderson, 1956), Voglia di tenerezza (James L. Brooks, 1983, premiato con 5 Oscar , tra cui quelli per il miglior film e la miglior regia), A spasso con Daisy (Bruce Beresford, 1989) e anche alcuni titoli più “insospettabili” quali La mia Africa (Sidney Pollack, 1985), A Beautiful Mind (2002), The Artist (2012).

In quanto agli attori si leggono, per esempio, i nomi del nostro Roberto Benigni (La vita è bella, R. Benigni, 1997) e di Charlton Heston per Ben-Hur (1959); relativamente alla categoria delle attrici, furoreggia Sandra Bullock per The Blind Side (John Lee Hancock, 2009), ma anche Jennifer Lawrence per Il lato positivo-Silver Linings Playbook (David O. Russell, 2012) ha i suoi convinti detrattori.

Per chi scrive, il peggior titolo onusto di gloria è Il paziente inglese (Anthony Minghella, 1996), vincitore di ben 9 premi Oscar, tra cui quello per il miglior film e la miglior regia. E come disse il Principe De Curtis, in arte Totò, in Totò, Vittorio e la Dottoressa (Camillo Mastrocinque, 1957) : “De gustibus non ad libitum sputazzellam!”