CIAK BIZARRO! CHRISTIAN DE SICA

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DI MARCELLO GAROFALO

Oggi Christian De Sica è co-protagonista con Rocco Papaleo di La scuola più bella del mondo diretto da Luca Miniero, film che sta ottenendo ottimi incassi al botteghino, seppur con alcune polemiche da parte di chi non ha gradito la maniera convenzionale con la quale la regione Campania viene descritta nell’opera. De Sica sta cercando di interpretare ruoli meno “macchiettistici” e un po’ più “sfumati” comicamente rispetto a quelli che lo hanno incoronato “Re dei Cinepanettoni”. Abbiamo fatto un piccolo sondaggio tra i nostri fedelissimi Catecumeni Yeeeuuuch chiedendo loro quale fosse il titolo più “weirdo”interpretato da Christian fin dai suoi esordi, risalenti ai primi anni Settanta. Il risultato ha dato come vittorioso (battendo Bordella di Pupi Avati di soli tre voti), Conviene far bene l’amore diretto da Pasquale Festa Campanile nel 1975, tratto da un suo romanzo omonimo. La “bizzarra” vicenda si svolge a Roma in un futuro in cui sono esaurite le fonti energetiche tradizionali e un intraprendente scienziato (Luigi Proietti) progetta una macchina capace di immagazzinare l’energia sprigionata da ogni atto sessuale. Ne scaturisce una commedia spigliatamente scollacciata (anche Christian si spoglia molto nei “panni” di un giovane stallone alle prese con le grazie nude di Agostina Belli ed Eleonora Giorgi), che stenta a definirsi nel suo ingranaggio “fantasy-erotico” e che spesso s’inceppa tra l’esigenza di far ridere con i modelli di una “barzelletta sporca” (es. tutta la scena della Belli con il flauto) e con quelli di un “pamphlet” intellettuale basato addirittura sulle teorie di Wilhelm Reich.
Nelle immagini pubblicitarie che vi mostriamo, Christian appare con un body nero turbato dalla presenza seminuda di Agostina Belli assisa accanto a lui, nonché, al centro della locandina, tra la Belli e la Giorgi in reggicalze d’ordinanza, con le mani pressate sulle mutande a calzonetto. Holy Socks, per Christian, ancora qualche titolo da “bamboccione erotico” (es. Giovannino di Paolo Nuzzi, 1976) e poi le prime Vacanze di Natale cambieranno il corso della sua carriera.