NON SOLO ROSI: CHI È ALAN BARILLARO, L’ALTRO REGISTA DI ORIGINE ITALIANA IN CORSA PER L’OSCAR

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Non solo Gianfranco Rosi: oltre al regista di Fuocammare, l’Italia sarà presente agli Oscar 2017 anche con altri candidati. Parliamo di Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregoriani, in lizza per il make-up di Suicide Squad. E di Alan Barillaro, nato in Canada, ma di origini italiane, madre abruzzese e padre calabrese, per la precisione di Mammola, nella Locride, in provincia di Reggio Calabria. Barillaro, supervisore alle animazioni per la Pixar, è il regista di Piper, il corto che ha accompagnato l’uscita di Alla ricerca di Dory, e che concorre, appunto, nella categoria migliore cortometraggio di animazione.

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Barillaro, pur giovane, vanta già un’importante carriera con la Pixar, per la quale ha realizzato film di grande successo come Monster & co., Wall-E, Alla ricerca di Nemo, A Bug’s Life, Gli incredibili, Ribelle: The Brave. Adesso la candidatura agli Academy Awards, con un’opera poetica che ha conquistato il pubblico: protagonista un dolcissimo piccolo uccello piovanello alle prese con le prime paure e le fasi della crescita. Un corto che si distingue per il disegno, realistico, che dà quasi la sensazione che si tratti di un documentario; e poi, appunto, la regia, che fa entrare lo spettatore dentro la storia.

Un autentico capolavoro, che nasce dalla passione di Barillaro per l’animazione, per il disegno: una passione coltivata sin da bambino dal regista e autore e maturata anche osservando il nonno, che aveva proprio studiato disegno a Milano.

Ancora una volta, dunque, l’animazione targata Italia arriva agli Oscar: ricordiamo, ad esempio, la candidatura, nel 2011, del genovese Enrico Casarosa, sempre per un corto, anche in questo caso dedicato al tema della crescita, lo splendido La luna. Animazione italiana che è sempre più presente e riscuote un successo crescente a Hollywood: citiamo, solo per fare qualche esempio, Angelo Libutti, storyboard artist per film come, tra gli altri, Alvin Superstar – Nessuno ci può fermare, o Alessandro Carloni, regista di Kung Fu Panda 3.

Notte degli Oscar, quindi, che parla un po’ italiano, come peraltro è successo anche qualche anno fa, nel 2010, quando a conquistare la statuetta è stato un altro italiano (anch’egli calabrese, nato a Marzi, in provincia di Cosenza) che ha vissuto fin da piccolo oltreoceano: Mauro Fiore, vincitore dell’Oscar per la migliore fotografia, con il film Avatar.

Paola Abenavoli

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