Adotta un film per l’Oscar: Chiamami col tuo nome

Il 4 marzo sapremo chi vincerà i Premi Oscar 2018. Ma ognuno di noi di Ciak, nel suo cuore, ha già adottato un film al quale dare la sua statuetta: Sergio Lorizio ha adottato Chiamami col tuo nome. E voi?

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chiamami col tuo nome
Chiamami col tuo nome

Chiamami col tuo nome deve essere chiamato col suo nome: capolavoro. Che vinca l’Oscar, come io spero, o che non lo vinca, perché la concorrenza è agguerrita: chi avrebbe da ridire se a vincere fosse invece Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh oppure Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson o il favorito (nonostante le recenti accuse di plagio) La forma dell’acqua di Guillermo del Toro?

Chiamami con il tuo nome film trama
Chiamami con il tuo nome

Lasciamo stare l’orgoglio italico, anche se una vittoria ridarebbe lustro al nostro cinema, quattro anni dopo Sorrentino. Qui si parla d’arte. La grande bellezza di Chiamami col tuo nome, di cui già avevo amato il romanzo di André Aciman da cui è tratta la sceneggiatura di James Ivory (e quanto si sente la sua mano!) è nella capacità avvolgente di raccontare il mistero dell’innamoramento, la scoperta dell’eros, il desiderio insostenibile dell’altro quando c’è e quando manca, che proprio perché si giunge a chiamare “col mio nome” si fonde, fisicamente e spiritualmente, con se stessi.

Chiamami col tuo nome film trama
Chiamami col tuo nome

Ho amato quella magnifica casa di campagna, impregnata di cultura, di libri, di musica, di quei genitori meravigliosi. Ho amato la dolce fragilità di Elio, e quel suo sguardo finale, illuminato dalle lacrime, dalle fiamme del caminetto e dall’amore per Oliver. O meglio, per Elio.