Fandango, il listino film 2024-2025 presentato alle Giornate di Sorrento

Dall'opera prima di Sara Petraglia ai "veneziani", Familiar Touch e Leurs enfants après eux, scopriamo nel dettaglio i film del listino Fandango

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Ppere prime e film passati (e premiati) ai maggiori festival internazionali, tra cui l’ultimo Venezia 81. Sono i titoli del listino 2024/2025 di Fandango, presentato dall’Head of Marketing & Distribution Gianluca Pignataro alle Giornate Professionali di Sorrento. Vediamoli nel dettaglio.

L’albero, opera prima di Sara Petraglia con Tecla Insolia e Carlotta Gamba, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma.

Bianca ha 23 anni e le sembrano già troppi. Se n’è andata da casa dei suoi, dovrebbe fare l’università, ma non ci va mai. Ha poche, precise ossessioni: il tempo che passa, la cocaina, e Angelica. Da quando vivono insieme, tutto corre più veloce, precipita. Anche la loro amicizia, che inciampa nella dipendenza e si confonde con l’amore. Bianca ha un quaderno, ci scrive sopra appunti per i suoi libri, ma vorrebbe scriverci tutto: che la giovinezza è dolorosa e sta già finendo. Che l’amicizia spezza il cuore. Che perdiamo tutto continuamente, e però alla fine, forse – tra le strade notturne di Roma, i ragazzi di Napoli, e l’albero che si intravede muto dalla finestra di casa – nessuna cosa andrà perduta.

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E i figli dopo di loro (Leurs enfants après eux), di Ludovic e Zoran Boukherma, presentato in concorso alla 81° Mostra del cinema di Venezia. È valso il Premio Marcello Mastroianni al miglior attore esordiente per Paul Kircher.

Agosto 1992. Un pomeriggio di un caldo soffocante in una valle sperduta da qualche parte nell’est della Francia, col suo lago e i suoi altiforni ormai spenti. Il quattordicenne Anthony e suo cugino ammazzano il tempo in riva al lago insieme a Steph e Clem. Per Anthony sarà l’estate del primo amore, quello che dà un senso a ogni cosa. Il momento agrodolce della vita che segna la fine dell’infanzia e il passaggio alla maturità. Ma c’è anche Hacine, un giovane ribelle del quartiere che ruba la motocicletta ad Anthony, sconvolgendo la vita di tutti. Nel corso di quattro estati cruciali, i destini di Anthony, Steph e Hacine si attraversano, si scontrano e s’intrecciano. E in mezzo a tutto questo tumulto, l’amore cercherà di trovare la propria strada…

Happy Holidays, anche questo un film ‘veneziano’ passato nella sezione Orizzonti, dove è stato premiato per la Miglior Sceneggiatura.

Quattro personaggi interconnessi condividono le loro realtà, mettendo in primo piano le complessità dei rapporti tra culture, generazioni e generi diversi. Rami, palestinese di Haifa, deve fare i conti col fatto che la sua ragazza ebrea ha improvvisamente cambiato idea sul suo aborto programmato. Hanan, madre di Rami, affronta una crisi finanziaria e si ritrova invischiata in complicazioni quando chiede il risarcimento per l’incidente della figlia Fifi. Miri è costretta ad affrontare la depressione della figlia mentre insieme a Rami cerca di convincere la sorella a interrompere la gravidanza. Fifi è tormentata dal senso di colpa per aver nascosto un segreto che mette a rischio la reputazione della famiglia e la relazione appena agli inizi con il dottor Walid.

Come closer di Tom Nesher è il candidato all’Oscar come miglior film straniero per Israele. È passato al Tribeca Film festival 2024 ed è vincitore del Viewpoints Award Premio per la migliore opera prima al Jerusalem Film Festival.

La ventenne Eden, dopo l’improvvisa morte dell’amato fratello, prende misure estreme per riempire il vuoto che si è creato nella sua vita. Quando scopre che lui aveva una ragazza di cui non sapeva nulla, queste misure assumono una svolta passionale e pericolosa.

Familiar Touch di Sarah Friedland, presentato a Venezia 81 nella Sezione Orizzonti, dove ha vinto il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” Miglior Regia e Premio Orizzonti per la miglior regia a Sarah Friedland e la miglior interpretazione femminile per Katahleen Chalfant.

Ruth Goldman (Kathleen Chalfant), una donna anziana affetta da demenza senile, esce di casa per un appuntamento. Ma quello che pensa sia un hotel si rivela essere una struttura per anziani e mentre la sua identità e i suoi desideri cambiano, Ruth dovrà confrontarsi con una serie di volti, routine e ambienti nuovi, fino ad ora sconosciuti.

Miss Carbon dell’argentina Agustina Macri, girato nella splendida Patagonia.

Ispirato a fatti realmente accaduti, “MISS CARBON” è una storia gender sul superamento e la lotta delle diversità. Carlita è diventata la prima minatrice in una città in cui alle donne era vietato entrare nella principale fonte di reddito della regione: la miniera di carbone, completamente riservata agli uomini. La superstizione voleva che le donne fossero una minaccia per i crolli e l’attività mineraria. Carlita, in quanto donna trans, riuscì a entrare nella miniera, rompendo il sistema dall’interno e scatenando una rivoluzione.

Simon della montagna di Federico Luis, film vincitore del Gran Prix alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2024.

Il 21enne Simón (Lorenzo Ferro), porta sul proprio corpo i segni di quella che è una disabilità genetica: piccoli difetti della parola, movimento del capo e del corpo, problemi cognitivi e relazionali, che aumentano quando è in tensione o nervoso. Senza alcun certificato legale, il ragazzo si intrufola all’interno di alcuni centri assistenza per portatori di handicap e farà amicizia con alcuni ragazzi disabili, che mostreranno a Simón le semplici gioie della vita. Poi viene fuori che lui è diverso, che non è disabile affatto, la sua era una finzione, ma a quale scopo?

Arsa di MASBEDO, con Gala Zohar Martinucci, Jacopo Olmo Antinori, Tommaso Ragno, Lino Musella, Luca Chikovani, Giovanni Cannata, Michele Sinisi, Maziar Firouzi, Matilde Schiaretta.

Arsa ha circa diciotto anni, è bella, chiusa e selvatica. Vive da sola in una capsula fatiscente che guarda sul mare, da qualche parte lungo il perimetro di un’isola. In questo paesaggio si muove sicura, è qui che ha costruito il suo mondo sospeso. Il canneto è la soglia tra il suo spazio di solitudine e la vita sociale dei turisti che osserva a distanza. Un giorno arrivano sull’isola tre ragazzi in vacanza che prendono una casetta in affitto. All’improvviso il mondo di Arsa viene invaso, Andrea, uno dei ragazzi, soggiogato dalla figura enigmatica di Arsa, tenta di migrare nel suo mondo e scopre il suo desiderio sconvolgente…

Marko Polo di Elisa Fuksas, presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma nella sezione Freestyle.

Credere in qualcosa è cercare di stare, rimanere, provare anche quando tutto sembra dirti di lasciare perdere. Ma perché crediamo… in una scelta, in una fede politica, nel nostro lavoro, in Dio? È un mistero. E il mistero prende il volto delle cose che possono parlarci anche se non sempre dicono quello che vorremmo sentire. Per anni ho cercato di raccontare come si diventa cristiani, poi come si resta cristiani. Volevo che fosse una commedia, un dramma, un dramma comico. Volevo fare un film sulla fede, sulla mia.

The Sleeper, di Álvaro Longoria, una co-produzione Spagna-Italia.

Immaginate che un giorno decidiate di portare il vecchio quadro che avete in salotto ad una casa d’aste. L’esperto lo valuta circa 1.500 euro. Immaginate poi che 24 ore dopo valga 300 milioni di euro, perché ritenuto “ECCE HOMO”, un dipinto scomparso di Caravaggio. Improvvisamente questo quadro, apparentemente senza valore, rivoluzionerà il mondo dell’arte. È quello che è successo a una donna di 80 anni di Madrid l’8 aprile 2021. Da quel giorno in poi, gli eventi che si sono susseguiti sono pieni di misteri ed elementi che rendono questa storia un misterioso thriller.

Diciannove, di Giovanni Tortorici, prodotto da Luca Guadagnino, passato a Venezia 81.

Palermo, 2015. Leonardo, 19 anni, lascia la città natale per raggiungere la sorella a Londra e iniziare gli studi di Business. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale presto svanisce. Inquieto, si iscrive d’impulso all’Università di Siena per studiare letteratura. Ma anche qui, molla il corso e decide di immergersi da solo nello studio dei testi di “bella lingua” italiani. Sarà un anno accademico di solitudine, sporadica e strana socialità e confronti generazionali. Un anno dopo, Leonardo è a Torino, dove incontra un uomo, semi-conoscente di famiglia, con cui avrà un confronto più diretto del solito

Carlo Mazzacurati, una certa idea di cinema di Mario Canale, Enzo Monteleone.

Nel gennaio del 2014 ci lasciava Carlo Mazzacurati, regista di un cinema elegante e di una poetica particolare per profondità creativa e varietà di genere, dalla commedia al noir. Ha raccontato pezzi d’Italia poco frequentati e marginali, creando con i suoi film microcosmi che hanno proposto un’etica dello sguardo pieno di pietas, come i suoi personaggi attaccati alla dignità dei gesti concreti, molto simili agli ambienti in cui vivono. Il documentario ripercorre la sua esperienza: un percorso legato alle tematiche che lo hanno contraddistinto, ai sentimenti che lo hanno guidato, ai luoghi che ha abitato e narrato.

L’isola degli idealisti di Elisabetta Sgarbi, con Tommaso Ragno, Elena Radonicich, Renato De Simone, Michela Cescon, Tony Laudadio. Presentato in anteprima nel Concorso Progressive Cinema di Roma.

È una fredda notte di gennaio, quando due giovani ladri in fuga (Beatrice e Guido), approdano su un’isola. Sorpresi dal guardiano e dal suo cane, vengono condotti al cospetto dei proprietari della sontuosa villa al centro dell’Isola, detta “delle Ginestre”, dove vive la strana famiglia Reffi. Ai due ragazzi, in fuga da non si sa esattamente cosa, gli viene proposto un patto: in cambio della non denuncia, seguiranno una sorta di “corso di educazione”. Ma saranno i due ragazzi a cambiare per sempre, la vita di tutti, in quella villa sospesa tra acqua e nebbie.

Il padrone della festa, il film concerto di Niccolò Fabi, Max Gazzè, Daniele Silvestri, diretto da Francesco Cordio.

Tre voci, un’amicizia, un viaggio lungo trent’anni: il racconto intimo e musicale di Niccolò’ Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazze’, dal piccolo palco di un locale romano fino al “concertone” del Circo Massimo, passando per i tour in pulmino, i viaggi, le prove, i concerti e l’amore per la musica che li ha uniti. Un percorso che intreccia le storie delle loro canzoni, l’impegno sociale, il piacere di raccontarsi attraverso la musica e di condividere un pezzo di vita insieme.