Il ritorno, Emma Marrone: «Recito e canto per dare sfogo a molteplici personalità»

La cantante presenta ad Alice nella Città il film che la vede protagonista nei panni di una giovane donna madre

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«Ho imparato a liberarmi dei miei autogiudizi critici. Mi sento una persona libera da ogni preconcetto e quando una persona è libera nella testa può essere quello che vuole». Ha le idee chiarissime Emma Marrone nel parlare della sua terza prova da attrice, la prima da protagonista assoluta, ne Il ritorno, il film diretto da Stefano Chiantini e presentato nella sezione Panorama Italia di Alice nella Città.

Emma interpreta Teresa, una giovane donna alle prese con un figlio piccolo, Antonio, di cui si prende costantemente cura nonostante le difficoltà economiche che il suo compagno, Pietro, non sembra essere in grado di gestire. Di fronte ad una pericolosa minaccia, Teresa arriva a compiere un gesto estremo, che finirà per costarle il carcere. Quando ritorna, ad accoglierla ci sono Pietro e Antonio, e la vita che dieci anni prima ha lasciato.

«Quando ho letto il copione sono rimasta folgorata, ho capito che sarebbe stato un film umanamente complicato che mi avrebbe messo alla prova, facendomi scendere negli inferi del dolore, dell’angoscia e dell’abbandono» spiega la cantante e attrice salentina. «Teresa è una vittima degli eventi e di se stessa. La vita la sputa fuori dalla società, dagli affetti, dal lavoro. In lei ho rivisto la vita di tante donne (e uomini) che soccombono ad una società poco inclusiva». 

Un ruolo impegnativo, fatto di sguardo e silenzi, nel quale Emma rivela di aver messo tutta se stessa sia emotivamente sia fisicamente: «Ho parlato come lei, camminato come lei, mangiato come lei per sei lunghe settimane. Mi sono tagliata i capelli corti (e male) noncurante che di lì a poco sarei dovuta andare a Sanremo. Ma non mi importava. Mi metto sempre a disposizione dell’arte, anche a costo di devastare quella che è la mia persona e la mia immagine. Questa cosa che l’immagine deve stare al di sopra dell’arte spero finirà prima o poi, soprattutto in Italia. Se si decide di fare un film, bisogna mettersi in gioco al 100%, solo così si rende giustizia al cinema e all’arte, portando la verità, non le mezze finzioni».

Emma Marrone – Il ritorno

E non si può dire che non si sia messa in gioco Emma negli ultimi due anni, periodo nel quale, dopo le collaborazioni con Gabriele Muccino in Gli anni più belli e A casa tutti bene – La serie, ha capito che solo la musica non le bastava: «Preferisco vederle come due strade diverse, ma quello che imparo strada facendo lo distribuisco sia al cinema che nella musica. Sono due forme d’arte e l’arte ci insegna che tutto può convivere in un’unica persona. Preferisco vedermi come due donne ‘splittate’, un contenitore di tante donne, un condominio pieno di donne diverse. Crescendo ho cominciato a fare pace con queste molteplici personalità che convivono dentro di me. Ho imparato che l’arte può essere lo sfogo per metterle d’accordo tutte. Se questo significa fare cinema e musica insieme, va bene. Devo dare sfogo a tutto questo, per trovare risposte che non trovo dentro di me».

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