Poker Face, Russell Crowe: «Ho iniziato a girare poco dopo la morte di mio padre e in pieno lockdown»

L'attore alla Festa del Cinema di Roma ha parlato con i giornalisti del suo secondo film come regista

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Durante la Festa del Cinema di Roma, in conferenza stampa, Russell Crowe ha parlato del suo nuovo film Poker Face, diretto e interpretato da lui stesso, alla sua seconda opera come regista dopo The Water Diviner. Ambientato nel mondo del poker high stakes, Crowe interpreta il miliardario nel settore della tecnologia e giocatore d’azzardo Jake Foley che offre ai suoi migliori amici una serata indimenticabile, con la possibilità di vincere più soldi di quanti ne abbiano mai sognati. Ma per giocare, dovranno rinunciare all’unica cosa che hanno passato la vita a cercare di mantenere, i loro segreti.

Crowe ha raccontato la travagliata realizzazione del film:

Il film era stato già finanziato quando improvvisamente il regista si è ritirato a causa di un problema familiare. Il progetto è arrivato quindi a me, mi è stato offerto dalla produzione quando mancavano solo cinque settimane dall’inizio delle riprese. Avevo da poco perso mio padre ed ero in una situazione molto difficile: dovevo decidere se accettare o lasciare senza lavoro 280 componenti della troupe. Ho fatto quello che avrebbe fatto lui: ho accettato senza avere una sceneggiatura e senza un cast. Eravamo già nel pieno della pandemia e Sidney stava per entrare in un lockdown molto rigido, mi sono messo a lavorare e in soli 9 giorni ho riscritto la sceneggiatura. Ho chiamato molti amici, li ho invitati a partecipare e tutti i pezzi del mosaico si sono uniti. È stata una situazione estremamente difficile e abbiamo fatto un’impresa impossibile. Da film d’azione ho trasformato Poker Face in un film sull’eredità attraverso la storia di un uomo che ha tutto tranne il tempo. È stata una sfida che ho raccolto con grande impegno e l’ho portata avanti: tutte le mie conoscenze e tutte le mie esperienze sono dentro questa pellicola.”

Crowe si è espresso anche sul tema del gioco d’azzardo condannandolo fortemente:

“La mia posizione è impopolare rispetto al gioco d’azzardo: credo che sia una delle cose peggiori e condanno fortemente anche il gioco on line nonostante molti eventi sportivi abbiano proprio come sponsor queste società di gambling. Come giocatore sarei terribile perchè sicuramente mi spenderei tutto, il mio carattere tende a scommettere e a prendere rischi sul lavoro”.

L’attore ha anche omaggiato i registi italiani:

“I registi e gli attori italiani mi hanno molto influenzato nel corso della mia carriera. Ho imparato tantissimo da loro, anche dai compositori”.