È un ritorno alla commedia a distanza di nove anni da Perfetti sconosciuti quello di Paolo Genovese, che con Follemente (dal 20 febbraio al cinema con 01 Distribution) torna a dirigere un cast corale composto da Edoardo Leo, Pilar Fogliati, Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Marco Giallini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo e Claudio Santamaria.
«Alla commedia ci sarei tornato anche prima, ma non avevo l’idea giusta» ha raccontato a Ciak Genovese. «È il genere per me più difficile da scrivere, ma l’idea di Follemente – ovvero quella di raccontare cosa c’è dentro la testa in un momento emozionante come il primo appuntamento – l’ho trovata estremamente divertente». Le idee, messe insieme da ben 5 sceneggiatori, erano talmente tante da superare le due ore di film: «La durata iniziale era di 125 minuti: abbiamo dovuto tagliere mezz’ora. È stato doloroso eliminare certe scene, perché alla fine ti ci affezioni, ma è giusto anche che il regista sia cinico».
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Meno cinico è il politically correct che spesso non tratteniamo nelle nostre teste. «Anche quella è una scelta politically correct: non fare uscire le cose politicamente scorrette. Nel film ogni tanto c’è qualche deriva scorretta, ma come dice il buon Papaleo “qui dentro tra di noi possiamo dirci tutto”». Per Pilar Fogliati avere una testa pluriabitata è «un’abitudine», scherza: «è faticoso, ma la trovo anche una cosa tenera, perché l’obiettivo resta sempre quello di fare star bene l’altro con l’empatia. E poi non ti senti mai sola».
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Edoardo Leo ritrova Genovese dopo Perfetti Sconosciuti, film con il quale condivide gli elementi comici e il fatto di essere quasi tutto ambientato in una casa. «Anche io come Paolo non facevo commedie da diversi anni. Ti ci vuole una grande idea e le grandi idee ti vengono quando hai una predisposizione d’animo che ti porta a cercare quel divertimento. Ritrovarmi a farla insieme a Paolo è stata una coincidenza felice e Follemente mi ha fatto tornare voglia di fare la commedia. È il genere in assoluto più difficile da scrivere, recitare e anche da guardare, perché stare in sala dopo che hai fatto una commedia con i presupposti che sia divertente ti fa venire il terrore che non faccia ridere ed è terrificante».
Follemente, guarda qui l’intervista a Paolo Genovese, Pilar Fogliati ed Edoardo Leo
intervista a cura di Flavio Natalia