Francesco Di Napoli, storia di un giovane attore napoletano da La paranza a Hey Joe

Di Napoli è protagonista al fianco di James Franco dell'ultimo film Claudio Giovannesi

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Francesco Di Napoli, Hey Joe
Francesco Di Napoli, Hey Joe

Aveva poco più che 17 anni quando cominciò a recitare nel film di Claudio Giovannesi La paranza dei bambini, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Roberto Saviano, Francesco Di Napoli fu scelto dal regista per interpretare il giovane protagonista, adolescente del Rione Sanità a Napoli che occupa il suo tempo tra spaccio ed estorsione. A distanza di 5 anni e dopo diverse altre esperienze, l’attore napoletano ormai affermato torna a recitare, questa volta come professionista, nel nuovo film di Giovannesi, Hey Joe, al fianco di James Franco.

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Ne La paranza dei bambini, Orso d’argento per la migliore sceneggiatura alla Berlinale 2019, Di Napoli colpì il pubblico per la sua disinvoltura e abilità nell’interpretare il giovane protagonista. Il film ebbe un largo successo grazie anche alla spontaneità dei suoi interpreti che, guidati da Giovannesi, seppero restituire con naturalezza il tragico mondo della criminalità minorile. Da allora Francesco Di Napoli ha proseguito la sua carriera in modo versatile, prima nella serie televisiva di Sky Atlantic Romulus recitando in protolatino e poi nella serie Mina Settembre. Nel 2022 ha recitato ne La notte più lunga dell’anno di Simone Aleandri, suo secondo lungometraggio.

James Franco, Claudio Giovannesi e Francesco Di Napoli, Hey Joe
James Franco, Claudio Giovannesi e Francesco Di Napoli, Hey Joe

Tornato ad essere diretto da Giovannesi, in Hey Joe, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024, Francesco Di Napoli interpreta Enzo, il figlio che Dean Barry (James Franco), veterano americano di stanza a Napoli alla fine della Seconda guerra mondiale, non sapeva di avere. Il rapporto tra Dean ed Enzo è al centro del racconto di Giovannesi che si sviluppa in una Napoli degli anni ’70 ancora fortemente influenzata dai postumi della guerra. Dean vorrebbe recuperare venticinque anni di assenza, ma Enzo, ormai uomo, è cresciuto nella malavita e collabora con un boss del contrabbando che gli ha fatto da padre.

Che ruolo ha Enzo nella storia e nel raccontare la Napoli di quell’epoca?

Il mio personaggio è un ragazzo napoletano di 25 anni, figlio di un ex soldato americano che non ha mai conosciuto e un giorno i due si trovano a dover ricostruire quel rapporto mai creato. Enzo racconta la Napoli di allora tramite il contrabbando e soprattutto tramite una mancanza che deriva dalla guerra in questo caso la mancanza di un padre”.

Come è stato lavorare sul set con James Franco? E tornare di nuovo ad essere diretto da Giovannesi?

È stato bellissimo, Franco è strepitoso oltre ad essere un attore formidabile, ma è anche molto generoso sul lavoro. All’inizio avevo un po’ di ansia pensando che dovevo confrontarmi con un artista di quel calibro, ma lui mi ha subito messo a mio agio e ci siamo trovati molto bene. Con Claudio è sempre bello lavorare. Amo molto lavorare con lui perché fa un tipo di cinema molto realista e quindi molte volte si esce fuori dalle battute del copione, ti lascia molto libero e fa uscire il tuo istinto”.

Cos’è cambiato dai tempi de La paranza dei bambini?

“Sono cresciuto, anche come attore, da La paranza ho fatto altri progetti che mi hanno formato e insegnato tanto e che mi hanno fatto capire cosa migliorare e cosa tenere”.

Quali sono i tuoi nuovi progetti?

Da poco ho finito di girare una serie per Sky dal titolo Rosa Elettrica, protagonisti siamo io e Maria Chiara Giannetta. È una serie on the road che abbiamo girato per tutta l’Italia è stato bellissimo”.