Giornate degli Autori 2022: da Abel Ferrara a Bob Odenkirk, il programma della 19ma edizione

Scopriamo tutti gli eventi e i film in concorso della 19ma edizione della rassegna dedicata al cinema indipendente, al via dal 31 agosto al 10 settembre 2022

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È una 19ma edizione che mira ad “atterrare sulla Luna”, quella delle Giornate degli Autori, la rassegna autonoma presieduta da Andrea Purgatori, affiancato dal Delegato Generale Giorgio Gosetti e dalla Direttrice artistica Gaia Furrer e promossa da ANAC e 100 Autori al via dal 31 agosto al 10 settembre 2022 nel consueto ambito della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. 

Un obiettivo tradotto simbolicamente nel poster ufficiale di quest’anno, realizzato dall’artista italiana Rä di Martino, che rappresenta lo storico primo passo mosso sulla superficie lunare, luogo dove siamo stati abituati a custodire sogni e desideri. “È un balzo poetico, – spiega la direttrice artistica Gaia Furrer in conferenza stampa – espressione dell’urgenza di andare avanti, di esplorare terreni ignoti, di sondare nuove possibilità. Un salto che vuole essere gesto attivo e politico, così come sono politici e pieni di desiderio i film che abbiamo scelto”.

La questione politica, la rielaborazione del passato per raccontare il presente, la solitudine umana e il bisogno di creare alleanze. Sono questi i temi portanti della 19ª edizione delle GdA, racchiusi in una selezione di film che, come ogni anno, “segue le coordinate del cinema indipendente e sperimentale, volto alla scoperta di nuovi linguaggi”. Alla vigilia del loro ventennale e in un mondo sempre più in crisi e in mutazione, le Giornate degli Autori propongono un programma che è eco dei tempi bui e angosciosi che stiamo vivendo, ma anche un atto di resistenza e speranza contro le tensioni identitarie e gli opprimenti diktat politici.

Nella selezione ufficiale saranno anche quest’anno 10 i film in concorso per il GdA Director’s Award, cui si aggiungono i film di apertura chiusura e cinque eventi speciali, anch’essi in “prima” mondiale. Parlando di numeri, saranno 19 paesi i rappresentati, con 6 registe donne e 5 opere prime, valutate da una Giuria composta da 27 giovani cinefili provenienti da tutta Europa (tra i 18 e i 25 anni) e presieduta dalla regista francese Céline Sciamma.

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Si parte il 31 agosto con l’evento di apertura: Marcia su Roma, il nuovo lavoro del regista irlandese Mark Cousins, film in cui il passato è materia viva per fare i conti con il presente.

Giornate degli Autori 2022 – Selezione Ufficiale

Tra i film in gara, in Blue Jean la regista britannica Georgia Oakley ci immerge nell’Inghilterra thatcheriana della fine degli anni ’80 per parlaci di omofobia; in El Akira. La dernière reine Adila Bendimerad e Damien Ounouri ci fanno fare un balzo indietro nel XVI secolo narrando le gesta epiche, tra testimonianze e leggende, dell’ultima regina di Algeri. 

E sempre al passato con la lente dell’oggi, guardano i due film italiani in concorso. Di produzione, storia e ambientazione italiana, è il nuovo film di Abel Ferrara che con il suo mistico e febbrile Padre Pio, interpretato da Shia LaBeouf, rivisita un episodio tragico della storia italiana del secolo scorso, l’eccidio di San Giovanni Rotondo dell’ottobre del 1920.

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Mentre Salvatore Mereu torna alla Mostra del Cinema a distanza di due anni e ci offre con Bentu una dolente e allo stesso tempo luminosa storia di grano e vento ambientata nella Sardegna degli anni Cinquanta, una storia che è metafora, quanto mai attuale, della sfida che l’uomo ingaggia con la natura. 

Vicende tutte al presente, dove il presente è oppressivo e contraddittorio e allo stesso tempo contiene tracce di speranza, sono quelle raccontate in Dirty, Difficult, Dangerous di Wissam Charaf e in Les damnés ne pleurent pas di Fyzal Boulifa. Nel primo, due giovani amanti, un profugo siriano e una badante eritrea, rincorrono la leggerezza della passione sullo sfondo di un Libano al collasso; nel secondo una madre e un figlio attraversano, uniti e distanti allo stesso tempo, un Marocco lacerato dalle disparità economiche e sociali. 

Ritratto di una Cina più che mai contemporanea è quello che ci offre Stonewalling, ultimo capitolo di una trilogia femminista che la regista cinese Ji Huang (qui in co-regia con il marito, il direttore della fotografia giapponese Ryuji Otsuka) sviluppa dal 2014 quando vinse il primo premio al Festival di Rotterdam con il suo film d’esordio. 

Dal passato al presente arriviamo al futuro e a quella promessa di futuro che è l’adolescenza. Sono adolescenti infatti i protagonisti di The Maiden, esordio del canadese Graham Foy che ci offre un racconto lirico, sospeso tra realtà e immaginazione, sul fragile e traumatico passaggio all’età adulta. Al suo primo film di finzione, Lobo e Cão, la documentarista portoghese Cláudia Varejão si è immersa nella giovane comunità queer dell’isola di Sao Miguel, nel remoto arcipelago delle Azzorre, per dipingere un ritratto poetico di giovani solitudini che cercano di rompere l’ordine morale per incontrarsi e imparare a vivere meglio in un mondo ostile nei loro confronti. 

È da una autrice a metà tra il cinema e l’arte, la ceca Cristina Groșan che, con proviene un monito su un mondo che sta misteriosamente crollando e al contempo la spinta per non cedere alla vertigine dell’apocalisse e per reagire stringendo patti col prossimo: lo racconta in Ordinary Failures, film in cui tre donne si ribellano ai “fallimenti ordinari”. 

I dieci film in concorso trovano in The Listener di Steve Buscemi una chiusura ideale e simbolica con l’attrice Tessa Thompson in un ruolo inedito: volontaria notturna per una linea telefonica di supporto psicologico, sembra quasi ascoltare tutti i personaggi dei film di queste GdA dando loro, con la sua voce, una promessa di guarigione.

Eventi speciali

Tra gli Eventi speciali delle GdA 2022 riscopriamo certe affinità dei titoli in concorso. A partire dal documentario iraniano Alone di Jafar Najafi, in cui il ragazzino protagonista che non vuole che le sorelle-bambine si sposino, cerca di sovvertire una regola e così il mondo. In Siamo qui per provareGreta De Lazzaris e Jacopo Quadri inseguono un’altra coppia, i registi teatrali Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, a loro volta sulle tracce di uno spettacolo che tarda a prendere forma o che, forse, proprio in quel suo non esplicitarsi trova una forma, un modo peculiare di essere, come se fosse la vita in divenire con le sue imprevedibili traiettorie.

In Casa Susanna, terzo capitolo di una trilogia sulla transessualità, il regista francese Sébastien Lifshitz, rielabora il passato attraverso materiale di repertorio, rendendolo materia viva, incandescente.

Un’alleanza al femminile, dolce, vitale e malinconica è, infine, il viaggio on the road di Stefania Sandrelli e Silvia D’Amico nell’opera prima del regista veneto Corrado CeronAcqua e anice.

Masterclass e incontri

Ai tradizionali incontri dei Miu Miu Women’s Tales, dopo la presentazione in Sala Perla dei “corti d’autrice” House Comes with a Bird di Janicza Bravo e Carta a mi madre para mi hijo di Carla Simón, si aggiungeranno quest’anno tre masterclass realizzate con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, tra cui un appuntamento speciale con Edgar Reitz in occasione della versione restaurata del suo Heimat 2 a trent’anni dalla prima presentazione a Venezia, e tre incontri promossi dalla SIAE, tra cui quello con Bob Odenkirk. L’attore, regista, produttore e sceneggiatore, noto in tutto il mondo per il ruolo di Saul Goodman nelle serie Breaking Bad e Better Call Saul, sarà protagonista di un dialogo sulla scrittura e autorialità. L’incontro con Odenkirk sarà accompagnato inoltre dalla presentazione di Worlds Apart di Cecilia Miniucchi di cui è protagonista.

Bob Odenkirk

A questi si aggiungono un incontro speciale dedicato al progetto 100+1 e alla Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini di Ferrara con la presentazione di Era Roma di Mario Canale; le due giornate dedicate ai Milano Industry Days – MID by MFN #1, realizzate da Milano Film Network in collaborazione con Isola Edipo; due panel curati da ANAC (Cinema a scuola) e 100autori (La donna nell’audiovisivo); la tradizionale pre-apertura dedicata alla stampa il 30 agosto con il Premio Bookciak Azione! e l’incontro con la Presidente di Giuria, nonché attivista, operatrice umanitaria, giornalista ed ex presidente di Emergency, Cecilia Strada.

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Il 5 settembre riflettori puntati sul grande artista armeno Artavazd Pelešjan, testimonial dell’inclusione 2022 che per l’occasione sarà a Venezia con una selezione dei suoi corti e il suo lavoro più recente La nature.

Un altro incontro sarà riservato ad uno dei protagonisti del cinema italiano, il direttore della fotografia Daniele Ciprì, presente alle Giornate con il suo talento di cantastorie e regista per il film breve La fornace.